Page 174 - Galileo Galilei - Lettere copernicane. Sentenza e abiura
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cessando ’l moto del cuore nell’animale, cesserebbono tutti gli
                altri movimenti delle sue membra, così, cessando la conversion

                del  Sole,  si  fermerebbono  le  conversioni  di  tutti  i  pianeti.  E
                come  che  della  mirabil  forza  ed  energia  del  Sole  io  potessi

                produrne gli assensi di molti gravi scrittori, voglio che basti un
                luogo solo del Beato Dionisio Areopagita nel libro De  divinis
                nominibus;  il  quale  del  Sole  scrive  così:  Lux  etiam  colligit

                convertitque  ad  se  omnia,  quæ  videntur,  quæ  moventur,  quæ
                illustrantur,  quæ  calescunt,  et  uno  nomine  ea  quæ  ab  eius

                splendore  continentur.  Itaque  Sol  Ilios  dicitur,  quod  omnia
                congreget  colligatque  dispersa.  E  poco  più  a  basso  scrive
                dell’istesso Sole: Si enim Sol hic, quem videmus, eorum quæ sub

                sensum cadunt essentias et qualitates, quamquam multæ sint ac
                dissimiles,  tamen  ipse,  qui  unus  est  æquabiliterque  lumen

                fundit,  renovat,  alit,  tuetur,  perficit,  dividit,  coniungit,  fovet,
                foecunda  reddit,  auget,  mutat,  firmat,  edit,  movet,  vitaliaque

                facit omnia, et unaquæque rea huis universitatis, pro captu suo,
                unius  atque  eiusdem  Solis  est  particeps,  causasque  multorum,

                quæ  participant,  in  se  æquabiliter  anticipatas  habet;  certe
                maiore ratione etc. Essendo, dunque, il Sole e fonte di luce e
                principio de’ movimenti, volendo Iddio che al comandamento di

                Iosuè restasse per molte ore nel medesimo stato immobilmente
                tutto ’l sistema mondano, bastò fermare il Sole, alla cui quiete

                fermatesi tutte l’altre conversioni, restarono e la Terra e la luna
                e  ’l  Sole  nella  medesima  costituzione,  e  tutti  gli  altri  pianeti

                insieme; né per tutto quel tempo declinò ’l giorno verso la notte,
                ma  miracolosamente  si  prolungò:  ed  in  questa  maniera  col

                fermare il Sole, senza alterar punto o confondere gli altri aspetti
                e  scambievoli  costituzioni  delle  stelle,  si  potette  allungare  il
                giorno  in  Terra,  conforme  esquisitamente  al  senso  literale  del

                sacro testo.
                      Ma  quello  di  che,  s’io  non  m’inganno,  si  deve  far  non

                piccola stima, è che con questacostituzione Copernicana si ha il
                senso literale apertissimo e facilissimo d’un altro particolare che

                si legge nel medesimo miracolo; il quale è, che il Sole si fermò



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