Page 141 - Galileo Galilei - Lettere copernicane. Sentenza e abiura
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dissimulando di sapere che Niccolò Copernico fu suo autore e
                più  presto  innovatore  e  confermatore,  uomo  non  solamente

                cattolico,  ma  sacerdote  e  canonico,  e  tanto  stimato,  che,
                trattandosi  nel  concilio  Lateranense,  sotto  Leon  X,  della

                emendazion  del  calendario  ecclesiastico,  egli  fu  chiamato  a
                Roma sin dall’ultime parti di Germania per questa riforma, la
                quale allora rimase imperfetta solo perché non si aveva ancora

                esatta  cognizione  della  giusta  misura  dell’anno  e  del  mese
                lunare:  onde  a  lui  fu  dato  carico  dal  Vescovo  Semproniense,

                allora  soprintendente  a  quest’impresa,  di  cercar  con  replicati
                studi  e  fatiche  di  venire  in  maggior  lume  e  certezza  di  essi
                movimenti celesti; ond’egli, con fatiche veramente atlantiche e

                col suo mirabil ingegno, rimessosi a tale studio, si avanzò tanto
                in queste scienze, e a tale esattezza ridusse la notizia de’ periodi

                de’  movimenti  celesti,  che  si  guadagnò  il  titolo  di  sommo
                astronomo, e conforme alla sua dottrina non solamente si è poi

                regolato  il  calendario,  ma  si  fabbricorno  le  tavole  di  tutti  i
                movimenti de’ pianeti: ed avendo egli ridotta tal dottrina in sei

                libri, la pubblicò al mondo a i prieghi del Cardinal Capuano e
                del Vescovo Culmense; e come quello che si era rimesso con
                tante fatiche a questa impresa d’ordine del Sommo Pontefice, al

                suo  successore,  ciò  è  a  Paolo  III,  dedicò  il  suo  libro  delle
                Revoluzioni Celesti, il qual, stampato pur allora, è stato ricevuto

                da Santa Chiesa, letto e studiato per tutto il mondo, senza che
                mai  si  sia  presa  pur  minima  ombra  di  scrupolo  nella  sua

                dottrina. La quale ora mentre si va scoprendo quanto ella sia ben
                fondata sopra manifeste esperienze e necessarie dimostrazioni,

                non mancano persone che, non avendo pur mai veduto tal libro,
                procurano il premio delle tante fatiche al suo autore con la nota
                di farlo dichiarare eretico; e questo solamente per sodisfare ad

                un lor particolare sdegno, concepito senza ragione contro di un
                altro, che non ha più interesse col Copernico che l’approvar la

                sua dottrina.
                     Ora, per queste false note che costoro tanto ingiustamente

                cercano  di  addossarmi,  ho  stimato  necessario  per  mia



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