Page 140 - Galileo Galilei - Lettere copernicane. Sentenza e abiura
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ragioni di Tolommeo e d’Aristotile, ma col produrne molte in
                contrario, ed in particolare alcune attenenti ad effetti naturali, le

                cause de’ quali forse in altro modo non si possono assegnare, ed
                altre  astronomiche,  dependenti  da  molti  rincontri  de’  nuovi

                scoprimenti  celesti,  li  quali  apertamente  confutano  il  sistema
                Tolemaico  e  mirabilmente  con  quest’altra  posizione  si
                accordano  e  la  confermano;  e  forse  confusi  per  la  conosciuta

                verità  d’altre  proposizioni  da  me  affermate,  diverse  dalle
                comuni; e però diffidando ormai di difesa, mentre restassero nel

                campo  filosofico;  si  son  risoluti  a  tentar  di  fare  scudo  alle
                fallacie  de’  lor  discorsi  col  manto  di  simulata  religione  e  con
                l’autorità  delle  Scritture  Sacre,  applicate  da  loro,  con  poca

                intelligenza, alla confutazione di ragioni né intese né sentite.
                      E  prima,  hanno  per  lor  medesimi  cercato  di  spargere

                concetto nell’universale, che tali proposizioni sieno contro alle
                Sacre Lettere, ed in consequenza dannande ed eretiche; di poi,

                scorgendo quanto per lo più l’inclinazione dell’umana natura sia
                più pronta ad abbracciar quell’imprese dalle quali il prossimo ne

                venga, ben che ingiustamente, oppresso, che quelle ond’egli ne
                riceva giusto sollevamento, non gli è stato difficile il trovare chi

                per  tale,  ciò  è  per  dannanda  ed  eretica,  l’abbia  con  insolita
                confidenza  predicata  sin  da  i  pulpiti,  con  poco  pietoso  e  men

                considerato  aggravio  non  solo  di  questa  dottrina  e  di  chi  la
                segue,  ma  di  tutte  le  matematiche  e  de’  matematici  insieme;
                quindi, venuti in maggior confidenza, e vanamente sperando che

                quel seme, che prima fondò radice nella mente loro non sincera,
                possa  diffonder  suoi  rami  ed  alzargli  verso  il  cielo,  vanno

                mormorando  tra  ’l  popolo,  che  per  tale  ella  sarà  in  breve
                dichiarata  dall’autorità  suprema.  E  conoscendo  che  tal

                dichiarazione spianterebbe non sol queste due conclusioni, ma
                renderebbe  dannande  tutte  l’altre  osservazioni  e  proposizioni

                astronomiche e naturali, che con esse hanno corrispondenza e
                necessaria  connessione,  per  agevolarsi  il  negozio  cercano,  per
                quanto  possono,  di  far  apparir  questa  opinione,  almanco

                appresso  all’universale,  come  nuova  e  mia  particolare,



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