Page 132 - Galileo Galilei - Lettere copernicane. Sentenza e abiura
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principio e fonte primario dal quale originariamente si derivino,
parmi che se n’abbia evidente certezza nelle Sacre Lettere, nelle
quali veggiamo, avanti la creazione del Sole, lo spirito con la
sua calorifica e feconda virtù foventem aquas seu incubantem
super aquas per le future generazioni; e parimente aviamo la
creazione della luce nel primo giorno, dove che il corpo solare
vien creato il giorno quarto. Onde molto verisimilmente
possiamo affermare, questo spirito fecondante e questa luce
diffusa per tutto il mondo concorrere ad unirsi e fortificarsi in
esso corpo solare, per ciò nel centro dell’universo collocato, e
quindi poi, fatta più splendida e vigorosa, di nuovo diffondersi.
Di questa luce primogenea e non molto splendida avanti la
sua unione e concorso nel corpo solare, ne aviamo attestazione
dal Profeta nel Salmo 73, v. 16: Tuus est dies et tua est nox: Tu
fabricatus es auroram et Solem; il qual luogo vien interpretato,
Iddio aver fatto avanti al Sole una luce simile a quella
dell’aurora: di più, nel testo ebreo in luogo d’aurora si legge
lume, per insinuarci quella luce che fu creata molto avanti il
Sole, assai più debile della medesima ricevuta, fortificata e di
nuovo diffusa da esso corpo solare. A questa sentenza mostra
d’alludere l’opinione d’alcuni antichi filosofi, che hanno
creduto lo splendor del Sole esser un concorso nel centro del
mondo de gli splendori delle stelle, che, standogli intorno
sfericamente disposte, vibrano i raggi loro, li quali, concorrendo
e intersecandosi in esso centro, accrescono ivi e per mille volte
raddoppiano la luce loro; onde ella poi, fortificata, si reflette e si
sparge assai più vigorosa e ripiena, dirò così, di maschio e
vivace calore, e si diffonde a vivificare tutti i corpi che intorno
ad esso centro si raggirano: sì che, con certa similitudine, come
nel cuore dell’animale si fa una continua regenerazione di spiriti
vitali, che sostengono e vivificano tutte le membra, mentre però
viene altresì ad esso cuore altronde sumministrato il pabulo e
nutrimento, senza il quale ei perirebbe, così nel Sole, mentre ab
extra concorre il suo pabulo, si conserva quel fonte onde
continuamente deriva e si diffonde questo lume e calore
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