Page 104 - Galileo Galilei - Lettere copernicane. Sentenza e abiura
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ubbidire, fosti congedato.
                      E  per  togliere  di  mezzo  definitivamente  una  dottrina  così

                pericolosa e non continuare a serpeggiare con grave rischio per
                la  verità  Cattolica,  venne  emesso  un  decreto  della  Sacra

                Congregazione  dell’Indice  con  cui  furono  proibiti  i  libri  che
                trattano tale dottrina, la quale venne dichiarata falsa e contraria
                alla Sacra e divina Scrittura.

                     Ma poiché ultimamente è qui arrivato un libro, stampato a

                Firenze l’anno scorso, la cui intestazione rivelava che tu ne eri
                l’autore,  recitando  il  titolo  Dialogo  di  Galileo  Galilei  sopra  i
                due  massimi  sistemi  del  mondo,  tolemaico  e  copernicano,  e

                poiché per giunta è stata informata la Sacra Congregazione che
                con  la  stampa  di  quel  libro  prendeva  ogni  giorno  più  piede  e

                andava sempre più diffondendosi la falsa teoria del moto della
                Terra  e  della  stabilità  del  Sole,  il  suddetto  libro  venne

                diligentemente  analizzato  e  fu  verificata  in  esso  un’esplicita
                trasgressione  all’ordine  che  ti  era  stato  impartito,  poiché  vi

                prendevi le difese della teoria già condannata e come tale a te
                direttamente  dichiarata,  benché  nel  libro  tu  ti  ingegnassi  con
                espedienti  capziosi  a  far  credere  di  lasciarla  sussistere  come

                ipotesi  ancora  da  provare,  il  che  è  comunque  un  errore
                gravissimo,  non  potendo  essere  in  nessun  modo  probabile

                un’opinione già dichiarata e definita in contrasto con la Sacra
                Scrittura.

                      Così  su  nostro  ordine  fosti  convocato  da  questo
                Sant’Uffizio,  dove,  dopo  averlo  esaminato,  riconoscesti  il

                suddetto  libro  come  da  te  composto  e  dato  alle  stampe.
                Confessasti  che,  dieci  o  dodici  anni  fa,  dopo  che  ti  era  stato
                ordinato come sopra si è detto, avevi cominciato la sua stesura;

                che avevi chiesto l’autorizzazione a stamparlo, senza tuttavia far
                presente  a  coloro  che  poi  te  la  concessero  che  avevi  ricevuto

                l’ordine di non credere, né difendere, né insegnare in qualunque
                modo tale dottrina.

                     Confessasti allo stesso tempo che l’esposizione del suddetto
                libro  è,  in  più  punti,  in  una  forma  tale  che  il  lettore  potrebbe



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