Page 486 - Galileo Galilei - Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
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suo stesso libro, come nulla concludente, per esser fondato sopra
supposizioni piene di errori; e per troppo semplici spaccerebbe noi,
mentre e’ credesse con l’inesperienza di quelli persuaderci per vera una
sua falsa proposizione.
SALV. Adunque, come questi osservatori sien tali, e che pur con tutto ciò
abbiano errato e però convenga emendar loro errori, per poter dalle loro
osservazioni ritrar quel più di notizia che sia possibile, conveniente cosa
è che noi gli applichiamo le minori e più vicine emende e correzioni che
si possa, purch’elle bastino a ritirar l’osservazioni dall’impossibilità alla
possibilità; sì che, v. g., se si può temperar un manifesto errore ed un
patente impossibile di una loro osservazione con l’aggiugnere o detrar 2
o ver 3 minuti, e con tale emenda ridurlo al possibile, non si deva volerlo
aggiustare con la giunta o suttrazione del 15 o 20 o 50.
SIMP. Non credo che l’autore contradicesse a questo; perché, conceduto
che e’ siano uomini giudiziosi ed esperti, si deve creder più presto che
egli abbiano errato di poco che d’assai.
SALV. Or notate appresso. De i luoghi dove collocar la stella nuova,
alcuni son manifestamente impossibili, ed altri possibili. Impossibile
assolutamente è che ella fusse per infinito intervallo superiore alle stelle
fisse, perché un tal sito non è al mondo, e quando fusse, la stella posta là
a noi sarebbe stata invisibile; è anco impossibile che ella andasse
serpendo sopra la superficie della Terra, e molto più che ella fusse dentro
all’istesso globo terreno. Luoghi possibili sono questi de’ quali si è in
controversia, non repugnando al nostro intelletto che un oggetto visibile,
in aspetto di stella, potesse esser sopra la Luna, non men che sotto. Ora,
mentre si va cercando di ritrar per via d’osservazioni e di calcoli, fatti
con quella sicurezza alla quale la diligenza umana può arrivare, qual
veramente fusse il suo luogo, si trova che la maggior parte di essi calcoli
la rendon più che per infinito intervallo superiore al firmamento, altri la
rendon prossima alla superficie della Terra, ed alcuni anco sotto tal
superficie, e de gli altri, che la ripongono in luoghi non impossibili,
nissuni si concordano tra di loro, dimodoché convien dire, tutte le
osservazioni esser necessariamente fallaci; talché, se noi vogliamo pur
da tante fatiche ritrar qualche frutto, bisogna ridursi alle correzioni, 12
emendando tutte l’osservazioni.
SIMP. Ma l’autore dirà, che delle osservazioni che rendono la stella in
luoghi impossibili, non si deve far capitale alcuno, come quelle che
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