Page 489 - Galileo Galilei - Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
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remota, ma né anco superiore alla Luna. Comprendete da questo, che la
grandezza de gli errori, per così dire, strumentali non si ha da stimare
dall’esito del calcolo, ma dalla quantità stessa de i gradi e de’ minuti che
si numerano sopra lo strumento; e quelle osservazioni s’hanno a chiamar
più giuste o men errate, le quali con la giunta o suttrazione di manco
minuti restituiscono la stella in luogo possibile; e tra i luoghi possibili, il
vero sito convien credere che fusse quello intorno al quale concorre
numero maggiore delle distanze, sopra le più giuste osservazioni
calcolate.
SIMP. Io non resto ben capace di questo che voi dite, né so per me stesso
comprendere come possa essere che nelle distanze massime maggior
esorbitanza possa nascere dall’error d’un sol minuto, che nelle piccole da
10 o da 100; e però arei caro di intenderlo.
SALV. Voi, se non per teorica almeno per pratica, lo vedrete da questo
breve sunto ch’io ho fatto di tutte le combinazioni e di parte delle
indagini tralasciate dall’autore, le quali io ho calcolate, e notate sopra
questo medesimo foglio.
SAGR. Convien dunque che voi da ieri in qua, che pur non son passate
più di 18 ore, non abbiate fatto altro che calcolare, senza prender né cibo
né sonno.
SALV. Anzi ho io preso l’uno e l’altro ristoro: ma io fo simili calcoli con
gran brevità; e s’io debbo dire il vero, mi son maravigliato non poco che
quest’autore vadia così per la lunga ed interponendo tante computazioni
non punto necessarie al quesito che si cerca. E per piena intelligenza di
questo, ed anco acciò speditamente si possa conoscer quanto dalle
osservazioni de gli astronomi, de i quali si serve l’autore, più
probabilmente si raccolga, la stella nuova potere essere stata superiore
alla Luna ed anco a tutti i pianeti, e tra le stelle fisse e più alta ancora, ho
trascritte sopra questa carta tutte l’osservazioni registrate dal medesimo
autore, che furon fatte da 13 astronomi, dove son notate le elevazioni
polari e le altezze della stella nel meridiano, tanto le minime sotto il
polo, quanto le massime e superiori: e son queste.
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