Page 488 - Galileo Galilei - Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
P. 488
stella in tanta e tanta lontananza sopra la Luna o sopra al Sole, in luogo
insomma possibile ad esservi, sì come egli produce queste 12 che tutte
rendono la stella sotto la Luna, in luoghi che sono al mondo e dove ella
poteva essere.
SALV. Maaa, Sig. Simplicio, qui consiste l’equivoco vostro e dell’autore;
vostro per un rispetto, e dell’autore per un altro. Io scorgo dal vostro
parlare, che voi vi sete formato concetto che l’esorbitanze che si
commettono nello stabilir la lontananza della stella, vadano crescendo
secondo la proporzione de gli errori che si fanno sopra lo strumento nel
far l’osservazioni, e che, per il converso, dalla grandezza delle
esorbitanze si possa argomentar la grandezza de gli errori, e che però,
sentendo dire, ritrarsi dalla tale osservazione la lontananza della stella
esser infinita, sia necessario l’error nell’osservare essere stato infinito, e
perciò inemendabile e come tale recusabile: ma il negozio, Sig.
Simplicio mio, non cammina così; e del non aver compreso come stia
questo fatto, ne scuso voi, come inesperto di tali maneggi, ma non posso
già sotto simil mantello palliar l’error dell’autore, il quale, dissimulando
l’intelligenza di questo, che si è persuaso che noi veramente non fussimo
per intendere, ha sperato servirsi della nostra ignoranza per accreditar
maggiormente la sua dottrina appresso la moltitudine de i poco
intelligenti. Però, per avvertimento di quelli che son più creduli che
intendenti, e per trar voi d’errore, sappiate che può essere (e che il più
delle volte accaderà) che una osservazione la quale vi dia la stella, per
esempio, nella lontananza di Saturno, con l’accrescere o detrarre un sol
minuto dall’elevazione presa con lo strumento la farà divenir in distanza
infinita, e però di possibile impossibile; e per il converso, quei calcoli
che fabbricati sopra tali osservazioni vi rendono la stella infinitamente
lontana, molte volte può essere che con l’aggiugnere o scemare un sol
minuto la ritirino in sito possibile: e questo ch’io dico d’un minuto, può
accadere ancora con la correzione d’un mezo, e d’un sesto, e di manco.
Ora fissatevi ben nella mente, che nelle distanze altissime, qual è, v. g.,
l’altezza di Saturno o quella delle stelle fisse, minimissimi errori fatti
dall’osservatore sopra lo strumento rendono il sito di terminato e
possibile, infinito ed impossibile. Ciò non così avviene delle distanze
sublunari e vicine alla Terra, dove può accadere che l’osservazione dalla
quale si sia raccolto, la stella esser lontana, v. g., 4 semidiametri terrestri,
si potrà crescere o diminuire non solamente d’un minuto, ma di dieci e di
cento e di assai più, senza che il calcolo la renda non pur infinitamente
488