Page 476 - Galileo Galilei - Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
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SAGR. Ma come potete voi in sì breve tempo aver esaminato tutto cotesto
libro, che pure è un gran volume, ed è forza che le dimostrazioni sieno in
gran numero?
SALV. Io mi son fermato su queste prime confutazioni sue, nelle quali
con dodici dimostrazioni, fondate sopra le osservazioni di dodici
astronomi, che tutti stimarono che la stella nuova del 72, apparsa in
Cassiopea, fusse nel firmamento, prova per l’opposito lei essere stata
sullunare, conferendo a due a due l’altezze meridiane prese da diversi
osservatori in luoghi di differente latitudine, procedendo nella maniera
che appresso intenderete: e perché mi par, nell’esaminar questo primo
suo progresso, d’avere scoperto in quest’autore una gran lontananza dal
poter concluder nulla contro a gli astronomi, in favor de’ filosofi
peripatetici, e che molto e molto più concludentemente si confermi
l’opinion loro, non ho volsuto applicarmi con una simil pazienza
nell’esaminar gli altri suo’ metodi, ma gli ho dato una scorsa assai
superficiale, sicuro che quella inefficacia che è in queste prime
impugnazioni, sia parimente nell’altre: e sì Metodi osservati dal
come vedrete in fatto, pochissime parole
Chiaramonte in
bastano a confutar tutta quest’opera, benché confutar gli astronomi,
construtta con tanti e tanti laboriosi calcoli,
e dal Salviati
come voi vedete. Però sentite il mio progresso.
Piglia quest’autore, per trafigger, come dico, in confutar lui.
gli avversarii con le lor proprie armi, un numero grande d’osservazioni
fatte da lor medesimi, che pur sono da 12 o 13 autori in numero, e sopra
una parte di quelle fa suoi calcoli, e conclude tali stelle essere state
inferiori alla Luna. Ora, perché il proceder per interrogazioni mi piace
assai, già che non ci è l’autore stesso, rispondami il Sig. Simplicio, alle
domande ch’io farò, quel ch’e’ crederà che fusse per rispondere esso. E
supponendo di trattar della già detta stella del 72, apparsa in Cassiopea,
ditemi, Sig. Simplicio, se voi credete che ella potesse esser nell’istesso
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tempo collocata in diversi luoghi, cioè esser tra gli elementi, ed anco tra
gli orbi de’ pianeti, ed anco sopra questi e tra le stelle fisse, ed anco
infinitamente più alta.
SIMP. Non è dubbio che bisogna dire che ella fusse in un sol luogo, ed in
una sola e determinata distanza dalla Terra.
SALV. Adunque, quando le osservazioni fatte da gli astronomi fusser
giuste, e che i calcoli fatti da questo autore non fussero errati,
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