Page 298 - Galileo Galilei - Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
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circonferenza e dal centro: sì che quando bene il mobile, cioè la Terra,
          sia eterna, tuttavia, per non essere il moto retto di sua natura eterno, ma

          terminatissimo, non può naturalmente competere alla Terra, anzi, come
          pure  ieri  si  disse,  Aristotile  medesimo  è  costretto  a  far  il  globo  della

          Terra eternamente stabile. Quando poi voi dite che le parti della Terra
          sempre  si  moveranno  all’ingiù  rimossi  gli  impedimenti,  equivocate

          gagliardamente,  perché  all’incontro  bisogna  impedirle  contrariarle  e
          violentarle, se voi volete ch’elle si muovano; perché, cadute ch’elle sono

          una volta, bisogna con violenza rigettarle in alto, acciò tornino a cader la
          seconda:  e  quanto  a  gli  impedimenti,  questi  gli  tolgono  solamente
          l’arrivare al centro; ché quando ci fosse un pozzo che passasse oltre al

          centro, non però una zolla di terra si moverebbe oltre a quello, se non in
          quanto  traportata  dall’impeto  lo  trapassasse,  per  ritornarvi  poi  e

          finalmente  fermarvisi.  Quanto  dunque  al  poter  sostenere  che  il
          movimento per linea retta convenga o possa convenir naturalmente né
          alla  Terra  né  ad  altro  mobile,  mentre  l’universo  resti  nel  suo  ordine

          perfetto, toglietevene pur giù del tutto, e fate pur forza (se voi non le
          volete  concedere  il  moto  circolare)  di  mantenerle  e  difenderle

          l’immobilità.
          SIMP. Quanto all’immobilità, gli argomenti di Aristotile, e più gli altri

          prodotti da voi, mi par che la concludano necessariamente sin ora, e gran
          cose ci vorranno, per mio giudizio, a confutargli.

          SALV. Venghiamo dunque al secondo argomento: che era che quei corpi
          de i quali noi siam sicuri che circolarmente si muovono, hanno più d’un
          moto,  trattone  il  primo  mobile;  e  però  quando  la  Terra  si  movesse

          circolarmente,  dovrebbe  muoversi  di  due  moti,  dal  che  ne  seguirebbe
                                         mutazione  circa  gli  orti  e  gli  occasi  delle  stelle
            Risposta al secondo
                                         fisse; il che non si vede seguire; adunque etc. La
            argomento.
                                         risposta  semplicissima  e  propriissima  a  questa

          instanza è nell’argomento stesso, ed Aristotile medesimo ce la mette in
          bocca, e non può essere che voi, Sig. Simplicio, non l’abbiate veduta.

          SIMP. Né l’ho veduta, né ancor la veggo.
          SALV. Non può essere, perché ella vi è troppo chiara.
          SIMP. Io voglio, con vostra licenza, dare un’occhiata al testo.

          SAGR. Faremo portare il testo adesso adesso.
          SIMP. Io lo porto sempre in tasca. Eccolo qui; e so per appunto il luogo,

                                                                   33
          che è nel secondo del Cielo, al cap. 14.  Eccolo: testo 97: Praeterea,




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