Page 300 - Galileo Galilei - Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
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cioè quello per il quale tutte le stelle fisse ed erranti
Risposta al terzo
ci appariscono muoversi concordemente da levante a
argomento.
ponente; quando la Terra potesse esser quella prima
sfera, che col muoversi d’una lazion sola facesse apparir le stelle
muoversi da levante in ponente, tu non gliela negheresti: ma chi dice che
la Terra posta nel mezo si volge in sé stessa, non gli attribuisce altro
moto che quello per il quale tutte le stelle appariscono muoversi da
levante a ponente, e così ella viene a esser quella prima sfera che tu
stesso concedi muoversi d’una lazione sola: bisogna dunque, o
Aristotile, se tu vuoi concluder qual cosa, che tu dimostri che la Terra
posta nel mezo non possa muoversi né anco di una sola lazione, o vero
che né meno la prima sfera possa aver un sol movimento; altrimenti tu
nel tuo medesimo silogismo commetti la fallacia e ve la manifesti,
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negando ed insieme concedendo l’istessa cosa. Vengo ora alla seconda
posizione, che è di quelli che ponendo la Terra lontana dal mezo, la
fanno mobile intorno ad esso, cioè la fanno un pianeta ed una stella
errante; contro alla qual posizione procede l’argomento, e quanto alla
forma è concludente, ma pecca in materia: imperocché, conceduto che la
Terra si muova in cotal guisa, e che si muova di due lazioni, non però ne
segue di necessità che, quando ciò sia, s’abbiano a far mutazioni ne gli
orti e ne gli occasi delle stelle fisse, come a suo luogo dichiarerò. E qui
voglio scusar bene l’error d’Aristotile, anzi lo
Risposta al quarto
voglio lodar d’aver egli arrecato il più sottile
argomento.
argomento contro alla posizion del Copernico, che
arrecar si possa; e se l’instanza è acuta, ed in apparenza
concludentissima, vedrete tanto più esser sottile ed ingegnosa la
soluzione, e da non esser ritrovata da ingegno men acuto di quello del
Copernico; e dalla difficultà nell’intenderla potrete argomentare la
difficultà, tanto maggiore, del ritrovarla. Lasciamo in tanto per ora la
risposta in pendente, la quale a suo luogo e tempo intenderete, dopo
l’aver replicata l’instanza medesima d’Aristotele, e di più fortificata
grandemente a favor suo. Or passiamo all’argomento terzo, pur
d’Aristotile, intorno al quale non fa bisogno replicar altro, essendosegli a
bastanza risposto tra ieri e oggi: imperocché e’ replica che ’l moto de’
gravi è naturalmente per linea retta al centro, e cerca poi se al centro
della Terra o pur dell’universo, e conclude che naturalmente al centro
dell’universo, ma per accidente a quel della Terra. Però possiamo
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