Page 15 - Galileo Galilei - Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
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faceva, era tra l’altro perché si stava procedendo chiaramente ben al di là
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          di  quanto  prevedevano  le  norme  vigenti,  già  di  per  sé  rigorose.   Ma
          prima  ancora,  durante  il  pontificato  di  Sisto  V,  il  processo  di

          centralizzazione  si  era  consolidato  e  si  era  accentuata  la  tendenza  alla
          repressione e alla riconquista che avrebbe dominato a partire da Trento.
          Tra il 1590 e il 1600, si ebbero così numerose manifestazioni di ferreo

          controllo ideologico. Le opere di Bernardino Telesio furono considerate
          sovversive  e  condannate,  e  la  stessa  sorte  sarebbe  toccata  a  quelle  di

          Pietro Pomponazzi e di Tommaso Campanella. Della Porta, Cremonini e
          Campanella  avrebbero  sperimentato  il  carcere;  Francesco  Pucci  e

          Giordano  Bruno  sarebbero  periti  sul  rogo.  Francesco  Patrizi  sarebbe
          stato denunciato e obbligato a proclamare la propria sottomissione, e non

          bastò ancora: quando, nel 1597, morì lasciando vacante la sua cattedra di
          filosofia platonica alla Sapienza di Roma, papa Clemente VIII chiese il
          parere  del  teologo  papale  e  consulente  del  Santo  Uffizio,  il  cardinale

          Bellarmino.  Questi  consigliò  di  sopprimere  la  cattedra,  e  venne
          ascoltato. Il platonismo, a suo parere, era più pericoloso del paganesimo

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          per  la  sua  ingannevole  vicinanza  al  cristianesimo.   Era  all’opera  una
          macchina repressiva terrificante, che Galileo avrebbe visto in funzione

          da vicino due volte.
          In ogni caso, alla luce dei timori iniziali ai quali abbiamo accennato, il

          processo di centralizzazione del potere fu in realtà un risultato insperato
          del Concilio tridentino. Come notava Sarpi,


                   «…[la convocazione del concilio] ha sortita forma e compimento tutto contrario
                   al  dissegno  di  chi  l’ha  procurata  et  al  timore  di  chi  con  ogni  studio  l’ha
                   disturbata: chiaro documento di rasignare li pensieri in Dio e non fidarsi della
                   prudenza umana.

                   Imperoché questo concilio, desiderato e procurato dagli uomini pii per riunire la
                   Chiesa che comminciava a dividersi, ha così stabilito lo schisma et ostinate le
                   parti, che ha fatto le discordie irreconciliabili; e maneggiato da li prencipi per
                   riforma  dell’ordine  ecclesiastico,  ha  causato  la  maggior  deformazione  che  sia
                   mai stata da che vive il nome  cristiano, e dalli vescovi sperato per  racquistar
                   l’autorità episcopale, passata in gran parte nel solo pontefice romano, l’ha fatta
                   loro  perdere  tutta  intieramente,  riducendoli  a  maggior  servitù;  nel  contrario
                   temuto  e  sfugito  dalla  corte  di  Roma  come  efficace  mezo  per  moderare
                   l’essorbitante potenza, da piccioli principii pervenuta con varii progressi ad un
                   eccesso  illimitato,  gliel’ha  talmente  stabilita  e  confermata  sopra  la  parte
                   restatagli soggetta, che non fu mai tanta, né così ben radicata».      8






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