Page 956 - Dizionario di Filosofia
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sulla  storia  universale  di  Bossuet.  Voltaire  si  rifiuta  di  riconoscere,  negli

          avvenimenti, qualsiasi disegno della provvidenza. Egli descrive i progressi compiuti
          dall’umanità, dai tempi di Carlo Magno a quelli di Luigi XIII, per opera soprattutto
          degli  spiriti  superiori,  e  nonostante  gli  ostacoli  frapposti  dal  caso,  dalla  follia
          umana, dal fanatismo. Il quadro del medioevo che ne risulta è francamente negativo.
          Caratteristica  di  quest’opera,  che  riprende  e  allarga  l’impostazione  del Secolo  di
          Luigi  XIV,  è  l’inserimento,  nel  quadro  della  storia  universale,  anche  delle  civiltà

          dell’India, della Cina e del Giappone.
          Saggio sui dati immediati della coscienza (Essai sur les données immédiates de la
          conscience), opera di H. Bergson (1889). La disputa fra deterministi e sostenitori
          della  libertà  dell’uomo  è  una  conseguenza  del  tentativo  di  cogliere  la  vita  della
          coscienza con gli schemi usualmente applicati al mondo esterno. In realtà i fenomeni

          psichici non hanno una diversa « intensità » e quello che si misura quantitativamente
          è se mai l’oggetto con il quale li si ritiene connessi. Anche la molteplicità degli stati
          di  coscienza  non  è,  a  guardar  bene,  una  «  molteplicità  numerabile  »:  essi  sono
          immersi  nella  «  fluida  corrente  »  della  vita  interiore  e  solo  l’attività  astraente
          dell’intelletto  e  l’uso  del  linguaggio  trasformano  questo continuum  in  una
          molteplicità  di  stati  distinti.  La  riduzione  della durata*  al  tempo  omogeneo  della

          scienza  deforma  quella  che  è  una  successione  di  stati  diversi  per  qualità  e
          profondamente  interconnessi.  La  psicologia  così  fondata  non  ha  per  oggetto  l’io
          reale, ma solo una sua rappresentazione simbolica, costruita a immagine del mondo
          fisico. In realtà non si può dire che l’anima è « determinata » da una passione, se si
          considera  che  quella  passione,  quando  è  abbastanza  forte,  «  è  tutta  l’anima  ».  In
          questo senso l’io è libero, dal momento che è mosso solo dalla propria autonoma
          vitalità. Quando invece l’io è condizionato da sentimenti e da idee sedimentati e non

          coinvolti  nel  flusso  della  sua  vita  reale,  allora  si  può  parlare  di  determinazione,
          intendendo con ciò il sovrapporsi di un « io parassitario » all’« io fondamentale ».
          Saggio sull’intelletto umano (Essay Concerning Human Understanding), opera di
          Locke  (1690).  Nessuna  questione  teorica  o  pratica  può  essere  legittimamente

          affrontata, senza aver prima stabilito le capacità e i limiti della mente umana. Tutti i
          nostri contenuti mentali (idee) derivano dall’esperienza, antecedentemente alla quale
          la  mente  è  vuota  (tabula  rasa);  l’esperienza  può  essere  esterna  (sensazione)  o
          interna  (riflessione).  Non  esistono  «  idee  innate  »:  tali  conoscenze  privilegiate
          dovrebbero essere presenti in ogni mente, comprese quelle dei bambini, dei selvaggi
          e degli idioti, il che non trova conferma nella realtà (1. I). Le idee possono essere
          semplici  o complesse: le prime derivano direttamente dall’esperienza, le seconde

          sono la risultante dell’unificazione di varie idee semplici operata dall’intelletto. Le
          idee  complesse  si  formano  secondo  le  categorie  fondamentali  della sostanza,  del
          modo  e  della relazione.  Le  sostanze  sono  combinazioni  stabili  di  alcune  idee
          semplici:  l’esistenza,  verosimile,  di  un  sostrato  oggettivo,  fondamento  di  tale
          stabilità,  non  può  essere  affermata  sul  piano  critico,  cadendo  per  definizione  tale
          sostrato fuori della nostra esperienza possibile (1. II). Diverse dalle idee complesse

          sono  le  idee  astratte  o generali,  che  hanno  funzione  riassuntiva  e  classificatoria
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