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dell’autore, è che le delusioni e i fallimenti non giustificano le scelte egoistiche e la
          rinuncia scettica: al termine delle peregrinazioni e delle disavventure l’uomo maturo
          riscopre  la  grande  verità,  prima ingenuamente  posseduta,  che  tutti  gli  esseri
          partecipano di un principio spirituale universale.

          Scienza della logica (Wissenschaft der Logik), opera di Hegel (1812-1816), nota di
          solito come Grande logica. Secondo la definizione hegeliana la logica è « la scienza
          dell’idea  pura  »,  con  l’avvertimento  che  «  idea  pura  »  non  significa  qualcosa  di
          puramente mentale o di astratto: l’idea pura è la stessa realtà considerata nella sua
          essenza necessaria e nella sua assoluta verità, la realtà ancora solo « nella mente di
          Dio ». e in questo senso la logica è « l’esposizione di Dio » e dunque una metafisica.
          Nel  costruire  la  logica  formale  l’intelletto  irrigidisce  le  determinazioni  e  le

          differenze:  la  logica  speculativa,  che  include  la  precedente  come  suo  momento
          particolare,  coglie  invece  le  categorie  nelle  loro  relazioni.  L’idea  assoluta,  nella
          quale tale processo trova il suo principio e il suo compimento, è l’unità organica di
          tutte le categorie, il sistema della logicità divenuto concetto di se stesso. Per iniziare
          il viaggio verso la totalità onnicomprensiva dell’idea assoluta bisognerà muovere da
          una  categoria  nella  quale  l’unità  del  tutto  sia  implicita:  essa  è  quella  dell’essere,

          condizione formale della realtà e della conoscibilità di tutte le cose. Il puro essere
          delle cose è però anche il loro nonessere, e cioè una realtà è determinata anche da
          ciò che esclude: così si instaura la prima opposizione dialettica, che trova il suo
          superamento  nel  divenire*.  Hegel  sviluppa  quindi  la  sua  costruzione,  distinta  in
          dottrina dell’essere (cioè delle forme del pensiero immediato), dell’essenza (cioè
          delle  forme  del  pensiero  riflesso)  e  del  concetto.  Quest’ultimo  è  in  primo  luogo
          soggettivo, e come tale si articola nel giudizio e nel sillogismo; come principio e

          condizione  della  razionalità  della  natura  esso  si  fa  oggettivo;  come  unità  di
          soggettivo  e  di  oggettivo  diviene  infine  idea.  Al  di  là  del  suo  contingente
          manifestarsi, l’idea si configura come Idea assoluta: in tale forma suprema essa è «
          essere, vita che non passa, verità conscia di sé, tutta la verità ».

          Scienza  nuova  (LA),  opera  di  Giambattista  Vico.  Fu  pubblicata  dopo  un  lungo
          lavoro preparatorio in una prima redazione nel 1725, Principi di una Scienza Nuova
          intorno  alla  natura  delle  nazioni  (designata  poi  come Scienza  Nuova  prima),
          successivamente in un testo ampliato nel 1730 (Scienza Nuova seconda) e da ultimo,
          nella redazione definitiva, nel 1744 (Scienza Nuova terza), postuma. Il primo libro,
          preceduto  da  una  premessa  illustrativa  (Idea  dell’opera),  comprende  una  tavola
          cronologica, una lunga serie di assiomi (« degnità ») e l’esposizione dei principi

          metodologici. Nel secondo libro (Della sapienza poetica) viene illustrata la forma
          primitiva della civiltà.  Con la « corpulenta » fantasia gli uomini delle antiche età
          crearono  il  linguaggio  e  la  poesia,  la  quale  è  un  modo  autonomo  di  intendere  la
          realtà. Espressione dell’attività fantastica è tutta l’organizzazione sociale e politica
          dell’umanità primitiva, giacché i « primi uomini delle nazioni gentili » credettero
          alla realtà dei miti da loro inventati. C’è dunque una « morale poetica », come c’è

          una  «  metafisica  poetica  »,  una  «  logica  poetica  »,  una  «  fisica  poetica  »  e  via
          dicendo. I « bestioni » divennero così uomini, costruendo per la virtù creatrice della
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