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un’autentica democrazia, in quanto espressione degli interessi della maggioranza
della popolazione. Lo Stato proletario, e con ciò ogni forma di dominio, si «
estinguerà » necessariamente col passaggio dalla società socialista a quella
comunista. È questa la famosa teoria della « estinzione dello Stato » elaborata da
Lenin in polemica con la teoria anarchica dell’immediata soppressione dello Stato, e
rimasta uno dei punti più controversi in campo marxista.
Storia naturale della religione (The Naturai History of Religion), saggio di D.
Hume inserito, insieme con altri tre saggi, nelle Quattro dissertazioni (1757).
L’originalità della ricerca del filosofo scozzese non sta tanto nella critica degli
aspetti superstiziosi e nella denuncia dell’azione deprimente delle religioni positive,
tematica questa familiare a tutta la letteratura deistica, quanto nella individuazione
della radice non razionale dell’esigenza religiosa. La religione è una risposta della «
natura umana » a tutti gli aspetti sconcertanti della vita. La « storia naturale » della
religione non tiene perciò conto delle argomentazioni metafisicoteologiche, con le
quali vengono razionalizzate a posteriori le manifestazioni di quel bisogno congenito
di ordine e di sicurezza. Essa descrive obiettivamente come gli uomini siano passati
dal politeismo al monoteismo e mette in luce i vantaggi e anche gli svantaggi di
queste forme di religione. Hume ritiene d’altra parte che alla fede nell’esistenza di
un ordine e di una finalità nel mondo si possa giungere ragionevolmente solo
considerando gli eventi ordinari della natura e della storia, mentre privo di ogni
valore persuasivo è l’abituale ricorso all’eccezionale e al miracoloso.
Sul cielo [Perì uranû], opera di Aristotele, che espone il sistema dell’universo e
riassume tutta l’esperienza scientifica dei Greci in proposito. L’universo, di forma
sferica, ha, secondo Aristotele, per centro là Terra, che è immobile (l’esistenza
dell’elemento terra comporta quella di tre altri elementi: fuoco, acqua, aria). I
diversi astri si muovono intorno alla Terra secondo i movimenti circolari di
parecchie « sfere » concentriche, i cui assi sono diversamente inclinati.
Sulla generazione degli animali, opera di Aristotele, in cinque libri. È ritenuto il
più vigorosamente pensato e il più ricco di riferimenti all’esperienza fra i trattati
aristotelici di fisiologia animale. Dedicato ai problemi dell’embriologia e della
genetica, esso contiene comunque, accanto a osservazioni di stupefacente precisione,
anche asserzioni aprioristiche e ingenuità. Così Aristotele mostra di conoscere
esattamente le fasi dell’evoluzione dell’embrione di pollo, le singolari modalità
della copulazione dei cefalopodi e lo sviluppo dell’embrione di seppia, la
riproduzione delle api, l’anatomia degli organi genitali dei pescicani, ecc.
D’altra parte, sulla base del principio che il gamete maschile sia portatore della
forma e quello femminile della materia, Aristotele ritiene che la generazione sia
perfetta solo nel caso di un figlio maschio simile al padre e spiega tutte le altre
possibilità (femmina simile al padre, maschio simile alla madre, ecc., fino alla
procreazione di esseri deformi) come conseguenza dell’insufficiente virtù formativa
del seme maschile. Aristotele ammette inoltre la generazione spontanea per alcune
specie di animali inferiori.