Page 912 - Dizionario di Filosofia
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degli  errori  giudiziari,  dei  rigori  del  codice  penale.  Condannato  nel  1765  dal

          parlamento e dalla Chiesa, il Dizionario ha rappresentato una delle armi più efficaci
          contro l’Ancien régime.
                                                                                                          a
          Dizionario storico e critico (Dictionnaire historique et critique) di P. Bayle (1  ed.
          1696-1697).  Concepita inizialmente come silloge di tutti gli errori contenuti negli
          altri  dizionari,  e  in  particolare  in  quello  del  Moreri,  l’opera  si  trasformò  in  una
          raccolta  molto  vasta  di  tesi  e  affermazioni  improntate  a  un  libero  pensiero,
          acquistando vasto respiro critico e arricchendosi via via nelle successive edizioni.
          In  essa,  alla  luce  della  razionalità  e  sulla  scorta  di  una  grande  erudizione,  sono
          criticati tutti i dogmi, le credenze tradizionali e le religioni, ritenute tutte false per
          l’inconciliabilità tra rivelazione e ragione. Per tale metodo il Dizionario annuncia lo

          spirito filosofico del XVIII sec. e dell’Enciclopedia e pone le basi della metodologia
          storica scientifica.
          Dottrina  della  scienza  (Wissenschaftslehre),  titolo  complessivo  sotto  cui  sono
          radunate le opere di Fichte che contengono le basi del suo idealismo trascendentale,

          e nome del suo stesso sistema filosofico. Esse sono: Il concetto della dottrina della
          scienza o della cosiddetta filosofia  (1794), Fondamenti di tutta la dottrina della
          scienza  (1794), Schizzo della proprietà della dottrina della scienza rispetto alle
          facoltà teoretiche (1795). Tali opere, cui l’autore fece seguire tre scritti illustrativi,
          ebbero altre numerose e contraddittorie redazioni tra il 1801 e il 1812, che posero
          agli  studiosi  del  pensiero  fichtiano  problemi  interpretativi  a  lungo  dibattuti.
          Sostanzialmente in esse Fichte, abbandonando il primitivo antropocentrismo dell’«

          io finito », evolvette in senso mistico e metafisico.
          Due  fonti  della  morale  e  della  religione (LE),  opera  di  Bergson,  pubblicata  nel
          1932, in cui il filosofo fa il punto sulla sua concezione etico-religiosa. Esistono due
          tipi di morale: una chiusa, sorta dalle pressioni della società, impersonale, fatta di

          tabû  irrigiditisi  in  automatismi  e  prescindente  dai  casi  individuali;  l’altra aperta,
          umana, duttile, che tiene conto delle diverse personalità e che esprime uno slancio
          rivolto a tutta l’umanità. La prima detta il comportamento delle comunità, l’altra è
          patrimonio aristocratico di pochi privilegiati, degli eroi, dei santi, i quali, spazzando
          pregiudizi e consuetudini, vi sostituiscono un ordine nuovo, nato dallo slancio vitale,
          creatore di libertà. Analogamente l’autore distingue due tipi di religione: una statica,
          fissa, rigidamente costretta nei suoi dogmi e nei suoi miti; l’altra dinamica, libera,

          aperta, vivente, la quale, attraverso l’esperienza mistica, attinge la vita, l’anima e
          Dio, nel vasto flusso dell’amore universale.
          Durata e simultaneità (Durée et simultaneité),  opera  di  Bergson,  pubblicata  nel
          1922.  La  nuova  concezione  fisica  del  tempo  data  dalla  teoria  di  Einstein  viene

          analizzata  criticamente  dall’autore  il  quale,  dalla  nozione  relativistica  che  la
          simultaneità  (contemporaneità  di  due  fenomeni)  dipende  dalla  posizione  e  dalla
          velocità  dell’osservatore,  trae  la  conclusione  che  se  tutte  le  velocità  venissero
          alterate  nello  stesso  rapporto,  il  numero  di  simultaneità  nell’intervallo  di  tempo
          corrispondente rimarrebbe invariato; ciò viene considerato come una prova contraria
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