Page 44 - Dizionario di Filosofia
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Nella  struttura  dell’uomo  si  danno  convegno,  come  in  un  microcosmo,  tutte

          quante le categorie e tutti quanti gli strati che compongono il reale. L’uomo è, infatti,
          materia,  natura,  organismo  biochimico,  apparato  psichico,  ma  è  anche  linguaggio
          simbolico,  coscienza  morale, homo faber,  mito,  religione,  arte,  scienza,  storicità,
          socialità.  Ogni  tentativo  unilaterale  e  riduttivo  di  costruirlo,  facendo  ricorso  a  un
          sistema  parziale  e  chiuso  di  categorie,  attinte  unilateralmente  da  uno  strato  della
          realtà, rischia di convertirsi in una metafisica arbitraria che pone troppo in basso o

          troppo in alto l’ubi consistam o il significato dell’uomo.
                Le  scienze  umane,  nella  loro  costante  preoccupazione  di  individuare  e
          specificare  il  novum  categoriale  che  distingue  l’uomo  dalla  pietra,  dalla  pianta,
          dall’animale o, più in generale, dalle proprietà osservabili delle cose, procedono
          correttamente, a condizione di non rinnovare la scissione tra cultura e natura, spirito
          e corpo. Si può dire, in generale, che quell’antica frattura tende oggi a scomparire o
          ad attenuarsi.  L’umanismo nuovo, che nasce da un patto di alleanza tra le scienze

          umane  e  l’antropologia  filosofica,  non  crede  più  che  le  forme  simboliche  della
          società e della cultura corrispondano al tramonto dell’homo naturalis.

                                                                                             REMO CANTONI
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