Page 41 - Storia della filosofia moderna. Da Niccolò Cusano a Galileo Galilei.
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gli umanisti del suo secolo, tra cui Marsilio Ficino e Pico della
Mirandola, e gli artisti più eccelsi, tra cui Leonardo, il Poliziano
e il Pulci. Ebbe due figli, nessuno, però, che gli somigliasse più
di tanto: il primo, Piero, un grande casinista, e il secondo,
Giovanni, un religioso che più religioso non si sarebbe potuto
immaginare, tant’è vero che venne eletto Papa col nome di
Leone X.
Oggi il Magnifico lo si ricorda soprattutto per questi suoi
versi eccezionali:
Quant’è bella giovinezza,
che si fugge tuttavia!
Chi vuol essere lieto, sia:
di doman non c’è certezza.
Scrisse anche Il simposio, La caccia col falcone, I canti
carnascialeschi e un saggio intitolato l’Altercazione in cui fa
l’elogio dell’amore platonico. Per l’esattezza mise giù i seguenti
versi:
Amando Dio ci si converte
e amando l’amore ci si dilata.
Non fu fortunato: visse poco più di quarant’anni. Gli storici
dicono che quando si sentì male in mezzo al cielo comparve una
cometa, così come era già successo per Giulio Cesare. Venne
chiamato un illustre dottore che gli dette da bere una pozione
miracolosa fatta di perle e di diamanti triturati. Lui la bevve e
morì. Era il 1492, l’anno in cui Cristoforo Colombo scopriva
l’America.
A proposito di Lorenzo il Magnifico,
il «Quant’è bella giovinezza…» mi fa pensare.
Innanzi tutto mi chiedo: ma è davvero bella la giovinezza?
Mi viene subito voglia di rispondere sì, poi ci rifletto sopra
un pochino e comincio ad avere dei dubbi.
Si comincia con l’essere belli quando si è giovani per
diventare bruttini man mano che passa il tempo. In
compenso si nasce alquanto stupidi per poi diventare
intelligenti. Non a caso noi anziani ci commuoviamo
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