Page 45 - Storia della filosofia moderna. Da Niccolò Cusano a Galileo Galilei.
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VIII
Pietro Pomponazzi
Pietro Pomponazzi, anche noto come il Peretto, nacque a
Mantova nel 1462 e visse il resto della vita senza mai
allontanarsi troppo da casa. Insegnò filosofia all’Università di
Padova e, a quanto si dice, anche per strada. Bastava fermarlo,
fargli una domanda qualsiasi, e lui subito cominciava a
declamare, citando come primo testimone Aristotele.
All’epoca, nelle università italiane, esisteva la figura del
cuncurrens, ovvero uno studioso che nel corso della lezione
contrastava le tesi esposte dal magister. Ebbene un giorno, dopo
un litigio feroce con il proprio cuncurrens, Pomponazzi decise
di abbandonare Padova e di trasferirsi a Ferrara. Qui, come
spesso capitava agli intellettuali, si piazzò in casa del principe di
Carpi e visse di rendita finché non gli venne offerto un posto di
professore all’Università di Bologna. Lui accettò, a patto che
non ci fosse nessun cuncurrens che gli rompesse le scatole.
Dal punto di vista religioso era convinto che Dio avesse
creato il mondo una volta per tutte, salvo poi disinteressarsene
nel modo più assoluto. Magari per mancanza di tempo. L’uomo,
quindi, per Pomponazzi era l’unico responsabile di tutto quello
che gli sarebbe capitato nella vita. Peggio per lui se si fosse
comportato male. Su questo concetto scrisse alcuni saggi, e
precisamente il De libero arbitrio, il De fato e il De
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