Page 112 - Storia della filosofia moderna. Da Niccolò Cusano a Galileo Galilei.
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costretto ad abbandonare il saio e ad abbracciare la carriera di
professore di filosofia. Trovò prima un posto d’insegnante a
Novi Ligure, poi, via via, a Torino, a Venezia e a Padova, dove
alcuni monaci lo convinsero a ritornare in convento.
Anche questa volta, però, la sua vita monastica durò
pochissimi giorni. Alla fine si decise ad abbandonare l’Italia per
andare prima a Ginevra (dove prese a male parole i calvinisti), e
poi in Francia, dove re Enrico III, avendone sentito parlare
come di un mago dalla memoria eccezionale, lo volle a corte
perché gli insegnasse l’arte del ricordare.
Purtroppo, anche a Parigi le cose gli andarono male: litigò,
arrivando quasi alle mani, con i propri studenti, e scrisse una
commedia, Il candelaio, nella quale ingiuriava il clero e i
professori della Sorbona. Poi scrisse De umbris idearum,
riferendosi al mito della caverna, quindi La cena delle ceneri, il
De la causa principio et uno, il De l’infinito universo e mondi,
Spaccio della bestia trionfante, la Cabala del cavallo pegaseo e
il De gli eroici furori.
Costretto a lasciare anche la Francia, si recò in Inghilterra
dove conobbe la regina Elisabetta. È superfluo aggiungere che
pure a Londra litigò con tutti, in particolare con il direttore del
Lincoln College. Una volta tornato in Italia, a Venezia, venne
ospitato da un noto patrizio veneto, tale Giovanni Mocenigo.
Insomma, se non si fosse ancora capito, Giordano Bruno
aveva un brutto carattere. Mai che si piegasse davanti a un
contestatore e mai che scendesse a patti con chi non era
d’accordo con lui. Le sue idee in materia di astronomia lo
misero contro tutto il mondo ecclesiastico. Lui era convinto che
la Terra fosse un minuscolo sassolino sperso nell’universo e che
di pianeti come il nostro ce ne fossero migliaia, anzi milioni.
Ebbene, a quei tempi bastava un’idea del genere per vedersi
appioppata un’accusa di eresia.
A Venezia, il Mocenigo si rivelò subito per quello che era,
ovvero un grandissimo fetentone. Aveva invitato Giordano
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