Page 109 - Storia della filosofia moderna. Da Niccolò Cusano a Galileo Galilei.
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basandoci sulla ragione, ma solo su quello che dice la
maggioranza».
Dopodiché esamina il problema del cannibalismo.
Mangiare un essere umano, ad esempio, è un’azione
riprovevole, solo, però, se lo prendessimo a morsi mentre è
ancora vivo. Se, invece, è già morto, a chi facciamo del
male? A nessuno. E allora perché non farlo se magari quei
chili di cibo possono consentire ad altri uomini di
sopravvivere?
Questi pensieri vennero in mente a Montaigne perché
nel suo castello aveva un servitore africano, ex cannibale.
Ebbene, a sentire lui, questo suo collaboratore familiare
era una bravissima persona che nel corso della vita non
aveva mai fatto del male ad anima viva, e sottolineo viva.
Il fatto è che ognuno di noi tende a definire
riprovevole tutto quello che non appartiene al proprio
modo di vivere.
I primi a ragionare in questi termini furono per
l’appunto gli antichi greci. Giudicavano barbari tutti i
popoli stranieri. Magari condannavano la poligamia,
diceva Montaigne, e consideravano accettabili altre
manifestazioni orribili quali la tirannia, la slealtà e la
crudeltà.
* Michel de Montaigne, Saggi, libro I, 31, edizione
Mondadori.
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