Page 117 - Storia della filosofia moderna. Da Niccolò Cusano a Galileo Galilei.
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Francesco Bacone
Se Francesco Bacone avesse dovuto fare uno spot per i
suoi libri avrebbe cominciato dicendo: «Sapere è potere». Nel
Cinquecento, infatti, tutti quelli che sapevano comandavano
mentre tutti quelli che non sapevano ubbidivano. Lui, Bacone,
era uno che sapeva e quindi comandava. Rispetto al Medioevo il
suo mondo era cambiato radicalmente: la polvere da sparo,
l’invenzione della stampa e la bussola avevano rivoluzionato il
modo stesso di vivere. A quei tempi, per una nazione, avere un
esercito munito di fucili era come avere oggi la bomba atomica.
Ad esempio, basta pensare a che cosa fecero gli spagnoli e i
portoghesi in America latina: pochi uomini, ma con i fucili,
riuscirono a conquistare un intero continente.
Francesco Bacone (1561 - 1626) nacque a Londra da
buona famiglia. Suo padre era nientepopodimeno che sir
Nicholas Bacon, Lord Guardasigilli della regina Elisabetta.
A dodici anni s’iscrisse a Cambridge, a ventitré entrò in
Parlamento e a cinquantasei prese il posto di suo padre accanto
alla regina. Divenne prima consigliere di Lord Essex, poi suo
alter ego, e infine suo avversario politico non appena il poverino
cadde in disgrazia. Non sempre, però, la fortuna gli restò
accanto: nel 1621, in quanto giudice, venne accusato di
peculato. Pare che avesse accettato denaro da una delle due parti
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