Page 120 - Storia della filosofia moderna. Da Niccolò Cusano a Galileo Galilei.
P. 120

Il  metodo  baconiano  era  composto  da  due  parti:  la  pars
                destruens  che  consisteva  nel  liberarsi  dagli  idola,  e  la  pars

                construens che c’invitava a studiare la scienza.
                       A essere sinceri, non si può essere d’accordo in tutto e per

                tutto  con  Bacone.  Se  non  esistesse  la  deduzione,  buona  parte
                della  scienza  che  abbiamo  studiato  a  scuola  andrebbe  a  farsi

                benedire. Lui, tanto per dirne una, malgrado amasse la scienza,

                ce l’aveva con Copernico e con Keplero che avevano dedotto la
                composizione  dell’universo  proprio  grazie  all’osservazione

                quotidiana del cielo stellato.
                       Famosa la sua metafora sulle formiche, i ragni e le api. Gli

                uomini  empirici,  dice  Bacone,  sono  come  le  formiche,
                raccolgono  tutto  quello  che  trovano  in  giro  per  poterlo

                adoperare. I razionali, invece, sono come i ragni che tirano fuori
                dal proprio corpo i fili per tessere la tela. I migliori infine (cioè

                lui stesso) sono come le api che trasformano il nettare dei fiori
                in cera e in miele. Bacone, insomma, non era quello che si dice

                una persona modesta.
                       Pubblicò  nell’ordine  i  Saggi,  un  libro  Sulla  dignità  e  il

                sapere  umano  e  divino,  il  Cogitata  et  visa,  il  De  sapientia
                veterum, il Novum organum, una Historia naturalis e, postumi,

                il Silva silvarum e la Nuova Atlantide.

                              A proposito di Francesco Bacone,
                              mi  è  tornata  in  mente  una  vecchia  supposizione.

                       Qualcuno, un giorno, ha messo in giro la voce secondo la
                       quale Bacone in realtà era stato Shakespeare. L’epoca è la

                       stessa:  fine  Cinquecento,  inizio  Seicento.  Le  qualità,
                       invece,  giocano  tutte  a  favore  di  Bacone.  Chi  era

                       Shakespeare? Un attorucolo e basta? Al che ci si chiede:
                       poteva  un  attorucolo  scrivere  trentasette  drammi  tra  cui

                       Romeo  e  Giulietta,  l’Otello  e  l’Amleto?  La  sola  battuta
                       «Essere  o  non  essere»  presuppone  l’esistenza  di  un

                       filosofo.  E  allora  vuoi  vedere  che  è  stato  Bacone  a
                       scriverla? Così la pensano alcuni e perfino Umberto Eco



                                                          122
   115   116   117   118   119   120   121   122   123   124   125