Page 124 - Storia della filosofia moderna. Da Niccolò Cusano a Galileo Galilei.
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Napoli, Roma, Firenze e Padova, si fece la bellezza di ventisette
                anni  di  carcere  con  piccoli  intervalli.  Durante  le  udienze  fu

                accusato di tutto, di aver detto che Dio non c’era, che la Trinità
                era  un’invenzione,  che  Gesù  non  era  figlio  di  Dio  e  che  la

                Madonna  non  era  vergine.  Poi,  per  completare  il  quadro,  lo
                accusarono  anche  di  sodomia  e  di  panteismo  pampsichistico.

                Evitò  la  condanna  a  morte  solo  perché  fu  capace  di  fingersi

                pazzo. Pare che perfino sotto tortura riuscisse a ridere, e tanto
                bastò per convincere i suoi aguzzini a lasciarlo andare.

                       Una volta libero, se ne scappò a Parigi e si mise sotto la
                protezione di Luigi XIII che, oltre a salvargli la vita, gli assegnò

                anche una congrua pensione.
                       Gli incontri che più di tutti influenzarono il suo pensiero

                furono  quelli  con  Telesio  e  con  un  rabbino  astrologo.  Tra  il
                sensismo  telesiano  e  l’occultismo  ebraico  nacque  la  sua

                filosofia. A parte questo, era anche un poeta. Scrisse decine e
                decine di madrigali. Eccone uno dove dichiara il suo amore per

                la lettura:
                          Sto dentro un pugno di cervello
                       e divoro quanti libri posso.
                       Quanti e quanti ne ho mangiato
                       e pur sempre di digiuno moro.
                       In realtà, tra i libri e la Natura, lui optò per la Natura. Lo
                dice senza mezzi termini nel suo saggio Sul senso delle cose:

                       Imparo più da una formica o da un filo d’erba che non da
                tutti i libri scritti dal principio dei secoli a oggi. Filosofare, per

                me, vuol dire leggere un libro scritto da Dio.

                       Per Campanella tutte le cose hanno un’anima e parlano tra
                loro.  «Vi  sono  piante  i  cui  frutti  diventano  uccelli  e  vi  sono

                uccelli che parlano con le stelle.» In molti casi, infine, il sapere
                s’identifica  con  il  sapore  e  quindi  con  la  conoscenza  fisica.

                «Dalli sapori che il gusto sape.» Dopodiché ci spiega l’Essere e
                i suoi tre livelli: «Chi può è, chi è sa, e chi sa ama». A questo

                punto non so se sia più giusto definirlo un filosofo o un poeta.
                       Tra le sue opere migliori ricordiamo La Città del Sole, la



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