Page 126 - Storia della filosofia moderna. Da Niccolò Cusano a Galileo Galilei.
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Rappresentazione grafica della Città del Sole di Tommaso
Campanella.
A proposito di Tommaso Campanella,
ho saputo che una volta ha perfino scritto una poesia
erotica. A dirmelo è stato lo storico Lucio Villari.
«Non ci credo» gli ho detto.
«Eppure è vero» ha ribadito lui. «Se ne vuoi sapere di
più, procurati l’antologia intitolata Otto secoli di poesie
italiane, da San Francesco a Pasolini. Vi è riportato un
sonetto di Campanella.»
Preso il libro, letta la poesia, non ci ho capito
assolutamente nulla. Eccola qui di seguito, trascritta
parola per parola:
La faccia di madonna, che di Dio
sola può dirsi imagin vera in terra,
e la man, providenza che non erra,
bagnate in atto a me cortese e pio,
tolsi l’acqua, applicaila al corpo mio,
già fracassato dopo lunga guerra
per gran tormento ch’ogni forte atterra,
del medesimo liquor bevendo anch’io.
Miraculo d’amor stupendo e raro!
Cessò la doglia, io diventai più forte,
le piaghe e le rotture si saldaro.
Sentendo in me le sue bellezze assorte,
le viscere, gioiendo, trapassaro
in lei, mia dolce vita, dalla morte.
Poi, grazie a Lucio Villari, sono riuscito, se non
proprio a capire, almeno a intuire.
Pare che un giorno il nostro filosofo, tornato a casa
dopo una lunga guerra, abbia trovato la sua donna che si
stava facendo il bagno. Malgrado sia stanco e fracassato,
aspetta che la signora esca dalla vasca per poi immergersi
anche lui. Così facendo, grazie alla stessa acqua, crea un
contatto indiretto tra il suo corpo e quello della donna
amata. E non basta: si beve il medesimo liquor, cioè
l’acqua in cui era immerso.
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