Page 309 - I templari e il filo segreto di Hiram
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                    La sua consacrazione a “sovrano maestro” fu rapida, con il
                pieno sostegno di tutto il Capitolo templare.
                    Immediatamente  Bertrand  de  Blanquefort  si  adoperò  nel
                promuovere un’immagine nuova dei Templari: non soltanto rudi
                monaci combattenti, ma raffinati guardiani dei luoghi santi.
                    Più che un guerriero, nonostante avesse partecipato a molte
                battaglie, Bertrand de Blanquefort fu un abile riformatore.
                    Per prima cosa chiese al papa di poter essere definito “Gran
                Maestro del Tempio per grazia di Dio”: dicitura che restò ai suoi
                successori.
                    Bertrand de Blanquefort entrò ufficialmente nella Storia delle
                Crociate  il  2  novembre  1156  come  mediatore  degli  accordi  tra
                Baldovino  IV,  re  di  Gerusalemme,  e  l’ammiraglio  della  flotta
                pisana, la più attivava a quei tempi nel Mar di Levante.
                    Il  19  giugno  dell’anno  successivo  il  sovrano  maestro
                dell’Ordine  del  Tempio  fu  fatto  prigioniero  sulle  rive  del
                Giordano  con  87  suoi  cavalieri,  durante  uno  scontro  con  le
                soverchianti truppe di Noradino, sultano di Damasco.
                    Bertrand de Blanquefort riacquistò la libertà due anni dopo e
                guidò  la  toccante  processione  di  6.000  prigionieri  cristiani,
                liberati con lui, che si riversarono piangenti verso Gerusalemme.
                    Si dice che a pagare il cospicuo riscatto per la sua liberazione
                contribuì anche l'imperatore di Costantinopoli.
                    Quando nel 1163 il nuovo re di Gerusalemme Amalrico tentò
                la conquista dell’Egitto, Bertrand de Blanquefort non seguì il re a
                meridione verso la valle del Nilo, ma accorse a settentrione, nella
                valle  dell’Oronte,  per  contrastare  Noradino  (Nour-ed-Din),
                sultano di Damasco, che cercava di approfittare della situazione
                per  espandersi  verso  il  Principato  di  Antiochia  e  la  Contea  di
                Tripoli.  Beomondo  III  d’Antiochia  e  Raimondo  III  di  Tripoli,


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