Page 311 - I templari e il filo segreto di Hiram
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                loro  a  convincerlo  nel  tentare  una  terza  invasione),  mentre  i
                Templari si ritirarono sdegnosi nei loro alloggiamenti.
                    Fatale fu la fretta dei Crociati, che si misero in marcia nel
                mese di ottobre, senza attendere i rinforzi che dovevano giungere
                da  Costantinopoli.  Venne  occupata  la  città  di  Bilbeis,  dove  gli
                abitanti furono massacrati o venduti come schiavi, ma l’esercito
                con le croci al vento non riuscì a raggiungere il Cairo.
                    Dapprima  il  sultano,  spaventato,  offrì  un  tributo  di  due
                milioni di pezzi d'oro per convincere gli invasori a tornarsene in
                Terrasanta.  Ma  la  proposta  fu  respinta  con  sdegno.  E  accadde
                allora ciò che il re di Gerusalemme non aveva previsto: alle sue
                spalle giunse l’esercito di Noradino, partito da Damasco! I nuovi
                venuti erano riusciti ad eludere la sorveglianza dei Templari nella
                valle del Giordano, marciando nei deserti della Perea e del Sinai.
                E così, ancora una volta, il re di Gerusalemme fu costretto a una
                precipitosa ritirata.
                    L’avventura  si  concluse  con  lo  scambio  di  feroci  accuse
                reciproche, tra Crociati e Bizantini, tra Ospedalieri e Templari.
                    I  Crociati  accusavano  i  Bizantini  di  eccessiva  lentezza:
                quando già erano in vista dei minareti del Cairo si aspettavano di
                veder apparire le insegne amiche di Costantinopoli e non quelle
                ostili  di  Damasco!  I  Bizantini  rinfacciavano  ai  Latini  di  essere
                stati  troppo  precipitosi  e  di  non  aver  atteso  nemmeno  che  i
                rispettivi  ambasciatori,  firmatari  dell’alleanza,  rientrassero  in
                patria, com’era stato stabilito.
                    Il Gran Maestro degli Ospedalieri fu travolto dalle critiche,
                soprattutto per non essersi opposto alla carneficina di Bilbeis, e
                fu costretto a dimettersi e a lasciare l’Oriente.
                    Per  quanto  riguardava  Bertrand  de  Blanquefort,  al  re  di
                Gerusalemme mancò il tempo di muovergli roventi accuse: morì
                mentre l’esercito crociato rientrava in Terrasanta con le insegne
                abbassate.
                    In  Europa,  intanto,  i  Templari  avevano  ottenuto  ulteriori
                privilegi  da  papa  Alessandro  III.  La  loro  fama  era  alle  stelle!
                Erano noti come “i salvatori della Terrasanta”, per aver impedito
                a Noradino la conquista di Gerusalemme e del Santo Sepolcro,
                mentre lo sprovveduto Amalrico tentava invano di raggiungere il
                Cairo.  Sul  loro  conto  proliferavano  molte  leggende,  tutte
                positive:  il  vento  volubile  della  fama  e  della  gloria,  in  quei
                giorni, spirava a loro favore.



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