Page 303 - I templari e il filo segreto di Hiram
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                    In  realtà  Everard  des  Barres  decise  di  dimettersi  dal
                prestigioso incarico di “sovrano maestro dell’Ordine del tempio”
                per  l’esito  deludente  della  Seconda  Crociata:  un  totale
                fallimento!
                    Più ancora, probabilmente, era disgustato dal comportamento
                dei  Baroni:  più  interessati  al  proprio  tornaconto  che  al  bene
                comune.
                    Accade così che Everard de Barres seguì Luigi VII quando
                lasciò la Terrasanta e tornò in Francia nel 1150: preferì i silenzi
                di Clairvaux ai clamori di Gerusalemme! Lasciò senza rimpianti
                l’Ordine del Tempio e indossò l’abito dei Cistercensi.
                    Ad ogni modo, fu proprio durante la Seconda Crociata che
                accadde un fatto importante: il re di Francia affidò ai Templari la
                custodia del suo tesoro. Una decisione che avrebbe fatto scuola!
                Da quel momento i cavalieri del Tempio non furono più soltanto
                dei guerrieri, ma divennero banchieri privilegiati di re e principi.
                    Appena  giunto  a  destinazione,  nell’abbazia  di  Clairvaux,
                Everard  des  Barres  inviò  a  Gerusalemme  una  lettera  in  cui
                ribadiva come definitiva la sua decisione di abbracciare la vita
                monastica,  nonostante  l'insistenza  di  molti  Templari  che  lo
                supplicavano  di  tornare a Gerusalemme.  A  loro  parere  non  era
                “lecito” a un sovrano maestro un simile comportamento, una tale
                rinuncia, che sembrava uno schiaffo in faccia al glorioso Ordine
                del Tempio. Un “sovrano maestro” era come “un papa in arme”,
                a difesa della cristianità, e non poteva aretrare!
                    Ma ormai la decisione di Everard des Barres era irrevocabile.
                Forse la malinconia per la dolce Francia, così diversa dalle aride
                lande della Giudea, si era fatta irresistibile!

                     Un libro misterioso si collega a Everard des Barres: il “liber
                XXIV  philosophorum”;  un  testo  esoterico  anonimo,  attribuito  a
                Ermete  Trismegisto,  della  cui  vera  origine  si  sta  discutendo
                ancora oggi.
                     A redigerlo, probabilmente, fu un intellettuale di Toledo che
                partecipava all’intensa vita culturale di quella città, che era stata
                liberata dal giogo arabo il 25 maggio 1085 e che in quegli anni
                viveva  un  periodo  di  straordinario  splendore,  con  una  grande
                crescita culturale, sociale e politica.
                     Oppure  era  un  testo  molto  più  antico,  che  traeva  origine
                dalla gnosi alessandrina del I o II secolo?



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