Page 161 - La Massoneria Rivelata
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Cubismo, e in particolare alle opere di Picasso, Matisse,
Cézanne, ebrea e fautrice dell’arte “degenerata”, come era
definita dai nazisti – e la sua compagna Alice Babette Toklas,
insieme alla quale animava un salotto in rue de Fleurus a Parigi
(dove s’incontrano scrittori come Hemingway, Scott Fitzgerald,
Thornton Wilder, Paul Bowles e Sherwood Anderson e pittori
d’avanguardia), intervennero invano in suo favore, convinte di
essere state da lui protette durante l’occupazione.
Sia come sia, in seguito Faÿ vide la sua pena ridotta a
vent’anni di reclusione; nel 1951 poi riuscì a fuggire
dall’ospedale di Angers, in abiti femminili, e a rifugiarsi in
Svizzera. Qui ritrova il suo amatissimo Paul Morand, uno dei
più grandi scrittori francesi del XX secolo, amico di Marcel
Proust, ex ambasciatore del governo di Vichy a Berna, dove
resterà in esilio fino al 1955. Accanto all’amico Faÿ ritrova il suo
spirito accademico e riprende l’insegnamento al Collège Saint-
Michel, nei dintorni di Friborgo. Faÿ verrà graziato nel 1959 dal
presidente Coty e tornerà in patria, dove rimarrà fino alla fine
dei suoi giorni, pubblicando regolarmente i suoi libri presso la
Librairie académique Perrin, diretta allora da Marcel Jullian. La
sua messa di requiem fu celebrata a Parigi nella chiesa di Saint-
Nicolas-du-Chardonnet da monsignor Ducaud Bourget, in
presenza di monsignor Lefebvre.
Ma oltre all’evidenza della questione antimassonica, nella
lunga carriera del Faÿ e tra le sue frequentazioni emerge un altro
fatto sorprendente: il suo legame con la “Sinarchia”. La
Sinarchia è quell’organizzazione segretissima di cui si sente
parlare per la prima volta con una certa insistenza sulla stampa
francese intorno alla fine degli anni Quaranta, e della quale
cominceranno a preoccuparsi anche gli agenti dei servizi
informativi americani, l’Office of Strategic Services (OSS),
subito dopo la liberazione. Una nebulosa che sembra avere
collegamenti con il gruppo di estrema destra di La Cagoule e
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