Page 22 - Manuale per salvare i semi dell'orto e la biodiversità
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la teoria DELLA BIODIVERSITÀ
Quando tutto il mio amore non era che versi tra loro, come l’Etiopia, l’America
avidità, la mia forza era nulla. del Sud e il Giappone, come pure attraver-
Non c’è seme per chi pianta una pietra so l’Europa e il Nord America. L’Istituto
Bill Mollison Vavilov a Leningrado è stata la prima, la
più grande e la migliore banca del seme
del mondo, con i suoi 250.000 campio-
ni di semi vivi nei luoghi dove vengono
Il luogo di origine dei semi custoditi e nelle fattorie dove vengono
All’inizio del secolo il botanico russo coltivati. La totale abnegazione dei suoi
Nicholay Vavilov localizzò in alcune zo- dipendenti rappresenta tuttora un modello
ne del pianeta i centri di origine genetico a cui ispirarsi.
delle colture. Li chiamò ‘centri di diversi- Alla fine dei circa 900 giorni di assedio
tà’, sottolineando l’importanza della loro di Leningrado, nel quale 600.000 perso-
conservazione in quanto habitat originali ne morirono per le strade, anche venti dei
delle piante domestiche e dei loro parenti dipendenti della banca del seme dell’Isti-
selvatici. tuto Vavilov morirono di fame. Quelli che
Molti di questi centri erano isolati da mon- sopravvissero si nutrirono di segatura e
tagne, fiumi e laghi. Per questo motivo in topi e tutto ciò che riuscirono a trovare.
tali zone l’agricoltura era rimasta immu- Il direttore responsabile della raccolta di
tata nei secoli. Erano insomma le vere e riso al centro di ricerca agricola morì nel-
proprie culle dell’agricoltura, dove delle la banca del gene circondato da sacchi di
piante specifiche erano state addomestica- riso. Erano persone che credevano real-
te per la prima volta. mente al detto che sarebbe poi diventato
Col passare del tempo, attraverso una se- popolare: «queste risorse genetiche le ab-
lezione operata sia dall’uomo che dalla biamo in prestito dai nostri figli» (Fowler
natura, queste colture si sono evolute in & Mooney, 1990).
nuove forme con caratteristiche diverse, Vavilov identificò anche dei centri secon-
denominate ‘landraces’. Tali ‘landraces’ dari di diversità, nei quali le colture ven-
contengono molte varianti genetiche che nero trasportate molti secoli, persino mil-
consentono ad ogni coltura di sopravvive- lenni or sono e nei quali vennero ampia-
re ad ogni tipo di mutazione climatica. A mente coltivate con successo. Per esempio
causa di tale diversità genetica, scienziati l’Etiopia è un centro primario di diversità
e coltivatori lungimiranti ne riconoscono per il caffé, il miglio e il sorgo ed è rico-
l’importanza in un mondo il cui clima nosciuta come un centro secondario per il
cambia così rapidamente. grano, originario dell’Asia centrale nella
Vavilov trascorse la sua vita raccogliendo zona attorno al Caucaso, al Volga, all’Af-
piante e viaggiando verso luoghi così di- ghanistan e all’India.
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