Page 11 - Lorenzo Pietrasanta - L'orto per la famiglia
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PREFAZIONE


                    Tra le tante urgenze che la  nostra società contempora-
                  nea dovrà affrontare, e che la profonda crisi economica
                  in corso si sta incaricando di accelerare, una si impone
                  con immediatezza: il ritorno alla terra.
                    Servirà a gestire le grandi difficoltà dei ceti sociali  a red-
                  dito familiare medio-basso nell’immediato non facile fu-
                  turo.
                    Siamo reduci da un lungo periodo di ubriacatura consu-
                  mistica non più sostenibile sotto vari punti di vista, che
                  dagli anni ’60 del secolo scorso ha caratterizzato la nostra
                  esistenza, connotata da relativo benessere.
                    Sono tanti i segnali che ci inducono a pensare che que-
                  sto modello di sviluppo, basato sul ciclo “produrre per con-
                  sumare, per produrre…”, ha fatto il suo tempo e non è più
                  sostenibile nell’Occidente di cui l’Italia e l’Europa fanno
                  parte.
                    Il decennio che parte dal 2010, dimostrerà ulteriormente
                  che l’attuale persistente logica di “sviluppo o di crescita”
                  dell’Occidente non è più possibile, atteso che interi Con-
                  tinenti premono sul “mercato globale” reclamando giusta-
                  mente  quella  parte  di  ricchezza  loro  dovuta.  Per
                  conseguenza è in atto, ma non ancora interamente per-
                  cepita, una grande ed ennesima “rivoluzione epocale” con
                  le sue vittime fra i ceti più deboli e con costi sociali incal-
                  colabili. Ma anche fonte di nuove opportunità per le gene-
                  razioni che seguiranno a ruota.
                    Peraltro, è oramai acquisito che i beni primari del pia-
                  neta Terra sono “finiti”, cioè limitati, e che perciò dobbiamo
                  usarli con parsimonia e nel rispetto appunto delle future



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