Page 65 - Maschere_Motta
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Dossenno
N
el tracciare una sia pur breve e incompleta
panoramica di quello che è lo smisurato e va-
N riegato esercito delle maschere, non si può as-
solutamente evitare di fare riferimento al teatro latino e, in
particolar modo, alle fabulae atellanae cosiddette in quanto
originariamente provenienti da Atella, un’antica città osca.
Queste fabulae erano una sorta di farsa popolare irriverente
e sboccata in cui si riscontra la presenza di personaggi ma-
scherati, di tipi fissi fortemente caratterizzati nella fisiono-
mia, nel comportamento e nel costume.
Su queste maschere, che ritornavano invariate nelle di-
verse rappresentazioni, era basato lo sviluppo della farsa.
Come ricorda Vincenzo de Amicis, queste atellanae «non
erano delle parti accessorie o secondarie, ma formavano i
personaggi principali intorno a cui si aggruppava l’azione.
Da principio queste rappresentazioni, come è facile sup-
porre dalla loro origine, erano improvvisate, si combinava
prima l’andamento generale dell’azione e il resto era la-
sciato all’arbitrio degli attori, ed invero nessuno scrittore di
atellane si cita prima del tempo di Silla, e dopo appena si fa
menzione di qualcuno.
Il disegno della favola era rozzo, il dialogo semplice e spes-
so vi s’intercalavano canzoni note e popolari.
Riguardo a questi personaggi, si è da più parti avanza-
ta l’ipotesi, alla quale però la maggior parte degli studiosi
contemporanei negano ogni fondamento, di una influenza
indiretta delle atellanae sulla genesi delle maschere della
Commedia dell’Arte.
Senza voler particolarmente entrare nel merito di questo
argomento, ci interessa qui semplicemente sottolineare
la notevole somiglianza esistente, in molti aspetti sia fisi-
ci che comportamentali, tra i personaggi delle atellane e le
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