Page 169 - Maschere_Motta
P. 169
Vulon
’è chi dice che il suo nome abbia origini france-
si, dall’espressione “nous voulons”, utilizzata dai
C C banditori pubblici quando declamavano leggi
e decreti del governo. Di certo, in dialetto fanese, significa
gradasso e spaccone. Stiamo parlando del Vulon la masche-
ra ufficiale del Carnevale di Fano.
Il Vulon, nasce nel 1951, dal poliedrico artista Melchiorre
“Rino” Fucci, che era stato incaricato, per il terzo anno di
fila, di realizzare il pupo da bruciare. Fucci però non replicò il
grande successo avuto nelle 2 precedenti edizioni, fece mol-
to di più: creò un’opera destinata a rimanere nella storia di
tutti i Carnevali futuri.
Il pupo realizzato da Fucci, a cui diede ovviamente il nome
di “Vulon”, era una figura dal naso adunco, con i baffetti, l’oc-
chio vispo e un sorriso ironico, era armato di spada, con il
petto coperto da un’armatura d’acciaio, una gamba protet-
ta da schinieri di età classica con i tipici cosciali e l’altra rive-
stita da uno stivale svasato a tacco alto tipico del Seicento.
Sulle spalle un mantello formato da un piumaggio e un cilin-
dro per cappello. Tanti stili per rappresentare la “vuloneria”
fanese di tutti i tempi.
A completare il personaggio, una mandola di ispirazione
greca ma che rimanda tanto alla figura del menestrello.
Col passare degli anni la figura del “Vulon”, nata come ma-
schera fanese, è andata un po’ a perdersi, l’idea fu quella di
rilanciare il “Vulon” nel Carnevale di Fano, come d’altronde,
voleva il suo ideatore.
159