Page 143 - Maschere_Motta
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insieme ad alcuni amici, una compagnia teatrale in cui egli figurava, oltre che come com-
mediografo, anche come principale interprete sostenendo la parte di Ruzante, nome con
cui Angelo andò ben presto identificandosi e col quale divenne famoso presso i suoi con-
temporanei.
Riguardo al significato di Ruzante, egli stesso ironizzò sull’origine di quell’appellativo
curioso, rivelando come in esso fosse contenuta una sconcia allusione all’abitudine dei
contadini di avere rapporti sessuali con gli animali.
Molto più probabile è invece l’ipotesi che egli abbia assunto questo nome, estremamen-
te diffuso nella campagna pavana, come simbolo della condizione contadina traendolo
dal cognome di qualche noto personaggio del periodo del quale voleva proporre un’ironica
caratterizzazione.
Ruzante è, infatti, la personificazione del contadino rozzo, volgare e sprovveduto che
vive in un mondo di fame e di miseria nel quale si dibatte disperatamente ma dal quale
non riesce a sollevarsi.
Non c’è, però, in Beolco alcun tentativo di mitizzazione o di sublimazione del villano.
Questo viene dipinto, invece, a volte come ladro, altre come assassino, come uno stol-
to, vigliacco, rozzo e violento. Il contadino è visto in una condizione di inferiorità anche
rispetto ai servi, ai suoi pari che hanno tro- vato una fonte di sostentamento nella città.
Ma è proprio per questa sua veridicità che Ruzante appare un personaggio estrema-
mente umano che sa avvicinarsi allo spettatore rendendolo partecipe del dramma della
sua esistenza.
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