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                                    30 - Alla ricerca di un nuovo ordine mondiale

      La polveriera mediorientale e l’Iran
      La situazione di Israele, dopo il governo di Benyamin Netanyahu Israele da
      (1996-1999), fautore di un rilancio degli insediamenti ebraici a Netanyahu a Barak
      Gaza e Cisgiordania, si è deteriorata nel 2000 in seguito al falli-
      mento dei colloqui arabo-israeliani voluti dal successore di Ne-
      tanyahu, Ehud Barak, e a una ripresa degli attacchi suicidi delle Attacchi suicidi
      formazioni terroristiche palestinesi. A partire dal 2001 il governo
      di Ariel Sharon ha proceduto all’occupazione militare dei terri-
      tori palestinesi, avviato la costruzione di un “muro di difesa” sul- Il muro difensivo
      la frontiera con la Cisgiordania e subordinato la ripresa dei ne- di Sharon
      goziati con l’Autorità Nazionale Palestinese all’emarginazione del-
      la leadership di Arafat. Con la morte di quest’ultimo (2004), so-
      stituito dal moderato Abu Mazen, e la contemporanea elabora-
      zione della Road map – il piano voluto da George W. Bush, Unio- La Road Map
      ne Europea, Russia e ONU per attuare il principio “due popoli,
      due stati” – si è avuta una parziale riapertura dei negoziati. Nel
      2005 Sharon ha ritirato le truppe dalla Striscia di Gaza, distrutto 2005: Ritiro da Gaza
      21 villaggi ebraici sorti nei territori palestinesi e fondato un nuo- e distruzione dei
      vo partito (Kadima) che intende perseguire il progetto di sepa- villaggi ebraici
      razione tra i due Stati. Nei territori palestinesi un focolaio di ten-
      sione è rappresentato dal partito estremista islamico di Hamas
      che guida la lotta (anche armata) tra fazioni all’interno della le- Hamas
      gittima autorità palestinese e nega il diritto all’esistenza di Israe- e i missili su Israele
      le. Il lancio di missili di Hamas da Gaza verso Israele ha provoca-
      to, tra il dicembre 2008 e il gennaio 2009, un intervento militare
      israeliano su larga scala che ha provocato circa mille vittime (ope-
      razione “Piombo fuso”).
      Un focolaio di crisi è costituito anche dal Libano. Nell’estate 2006 Le milizie Hezbollah
      al lancio di missili praticato dalle milizie sciite libanesi di Hez- in Libano
      bollah, sostenute dal governo siriano e iraniano in funzione an-
      tisionista, Israele ha risposto con un intervento militare seguito
      quindi dall’invio di una forza di interposizione internazionale. Do-
      po gli scontri tra miliziani Hezbollah e fazioni governative che nel
      2008 hanno portato il Libano sull’orlo della guerra civile, nel 2010
      il governo ha promosso una politica di avvicinamento alla Siria.
      Poco dopo l’intervento occidentale in Iraq e Afghanistan, l’Iran L’Iran “Stato
      fu inserito dall'amministrazione statunitense di George W. Bush canaglia”
      tra i cosiddetti “Stati canaglia”, in quanto sostenitore del terrori-
      smo e in grado di sviluppare programmi nucleari con possibile
      destinazione bellica. L’elezione alla guida del governo iraniano
      dell’integralista Mahmud Ahmadinejad (2005), che ha più volte Le minacce
      minacciato di voler distruggere Israele, ha contribuito a rendere di Ahmadinejad
      ancor più incandescente l’area. Scontri di piazza con decine di
      vittime si sono registrati a Teheran nel 2009 dopo la rielezione,
      segnata da brogli, di Ahmadinejad.
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