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                                    30 - Alla ricerca di un nuovo ordine mondiale

      zione a presidente di Néstor Kirchner, nel maggio 2003, ha rida- Il risanamento
      to fiducia al Paese, che ha provveduto al rimborso dei debiti con e le presidenze
      l’estero e a imboccare la strada del risanamento economico. Nel Kirchner
      2008 è stato eletto presidente Cristina Kirchner, moglie del pre-
      sidente uscente.
      In Venezuela, la decisione del presidente populista Hugo Chávez Il Venezuela
      (eletto nel 1998) di sottomettere all’esecutivo la potente società
      statale Petróleos de Venezuela ha innescato un duro braccio di fer-
      ro con le opposizioni. La decisione delle opposizioni di boicotta-
      re le elezioni del 2005 ha di fatto consegnato il parlamento nelle
      mani di Chávez, che ne ha approfittato per mettere a tacere gli Il populismo
      organi di informazione a lui contrari, creare una milizia privata di Chavez
      (2007) e statalizzare il settore dell’estrazione petrolifera. In poli-
      tica estera persegue una politica antiamericana e di avvicina-
      mento a Cuba e all’Iran di Ahmadinejad.
      Alla crisi venezuelana fanno da sfondo il radicalizzarsi della situa-
      zione interna della Colombia, dove il narcotraffico e l’endemica
      azione dei gruppi guerriglieri marxisti (FARC, ELN, M19) hanno
      favorito la vittoria elettorale del leader di destra Alvaro Uribe nel Colombia: successi
      maggio 2002, poi riconfermato con schiacciante maggioranza nel contro la guerriglia
      2006. I successi della campagna militare contro la guerriglia delle marxista
      FARC hanno aperto la strada a Juan Manuel Santos, erede politi-
      co di Uribe, nelle presidenziali del 2010.
      Il Perú, afflitto dalla guerriglia di Sendero Luminoso, dopo la fine Il Perú dopo Fujimori
      del regime di Alberto Fujimori (1990-2000) ha visto l’elezione del
      suo primo presidente indigeno, Alejandro Toledo. Le presiden-
      ziali del 2006 sono state invece vinte dal moderato Alan García,
      anche se la maggioranza relativa in parlamento è in mano al na-
      zionalista e populista Ollanta Humala.
      Più complesso è il quadro del Brasile, tornato stabilmente alla de- Il Brasile, da “Lula”
      mocrazia nel 1989 e con una base produttiva consolidata che è a Dilma Rousseff
      stata preservata dalla crisi argentina grazie all’afflusso di consi-
      stenti prestiti esteri. Paese dominato da forti disparità economi-
      che e sociali, nel 2002 il Brasile, dopo più di un decennio di go-
      verni conservatori, ha assistito alla vittoria di un candidato di si-
      nistra, il laburista Luiz Inácio “Lula” da Silva, alle elezioni presi-
      denziali. Lula si è fatto promotore della trasformazione del Mer-
      cosur in un’area di libero scambio estesa a tutta l’America del Sud
      (progetto SAFTA). Le presidenziali del 2010 hanno visto il suc-
      cesso di Dilma Rousseff, continuatrice della politica di “Lula”.

      La deriva dell’Africa
      Nonostante gli episodi di violenza xenofoba contro gli immigrati
      dallo Zimbabwe, il collaudo della giovane democrazia multiraz- Luci e ombre
      ziale del Sudafrica, confermato dall’elezione alla presidenza del in Sudafrica
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