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26 La caduta dei regimi
comunisti
Negli anni ’80 la stagnazione politica in cui versavano l’URSS e i Paesi
del blocco comunista sfociò in una profonda crisi destinata a stravolgere
l’equilibrio europeo del secondo dopoguerra. II modello economico sovietico
aveva mostrato tutti i suoi limiti, incapace di evolversi e di sostenere le spese
per il mantenimento di apparati statali e militari eccessivamente sviluppati.
II peso della grave crisi economica ricadeva sulle popolazioni – già provate
dalla mancanza delle libertà fondamentali –, compromettendo la fiducia
nell’ideologia comunista. La situazione richiedeva interventi immediati che
però i dirigenti comunisti non seppero adottare. Nel 1985 in URSS Michail
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Gorbacˇëv, appena eletto segretario del PCUS, inaugurò una politica
di graduali riforme democratiche ed economiche per tentare di risollevare
le sorti del Paese. Le innovazioni introdotte dal leader dello Stato-guida del
blocco comunista ebbero un effetto dirompente: nel giro di pochi anni
l’esigenza di libertà politiche, civili e religiose nei Paesi dell’Est divenne
irresistibile. Alla fine del 1989 la pressione popolare portò alla capitolazione
dei regimi comunisti in Europa; nel 1991 l’URSS si dissolse.
Polonia e Ungheria
Polonia e Ungheria furono le prime nazioni dell’Europa orien-
tale ad attuare parziali riforme di tipo democratico. Già nel 1980
la Polonia era stata percorsa da ondate di scioperi di cui furo- Gli scioperi
no protagonisti i lavoratori dei cantieri della città di Danzica. a Danzica
Guidati dal sindacalista Lech Walesa, essi per primi nel mondo
sovietico diedero vita a un sindacato indipendente dal partito
comunista (POUP) che chiamarono Solidarnos´c´ (estate 1980). La nascita
Il governo polacco lo riconobbe il 31 agosto 1980 (accordi di di Solidarnos´c´
Danzica). Ma poco tempo dopo (13 dicembre 1981) il sindaca-
to fu messo fuori legge dal presidente Wojciech Jaruzelski, per
evitare l’invasione della Polonia da parte delle truppe del Patto
di Varsavia. Solidarnos´c´ venne riabilitato nel 1987. Esso fu il prin-
cipale interlocutore del governo nel processo concordato di
riforma (“tavola rotonda”) e partecipò alle elezioni del giugno
1989 diventando il primo partito del Paese. Il 12 settembre la
Polonia nominò il primo presidente del consiglio non comuni- Il primo presidente
sta nei Paesi del Patto di Varsavia: Tadeusz Mazowiecki. Il 29 di- del consiglio
cembre 1989 il Parlamento votò l’abolizione del ruolo dirigen- non comunista
te del POUP e proclamò la Repubblica.
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