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     L’età contemporanea

                    “guerra fredda”: importanti in tal senso furono i colloqui con Ro-
                    nald Reagan (1986-1987) e con il suo successore George Bush
                    (accordi START, 1991).

                    La Cina
     Conquista del Tibet  Nel 1950 la Cina conquistò militarmente il Tibet, attuando una si-
                    stematica politica di snazionalizzazione e di persecuzione reli-
                    giosa. Sul piano interno Mao impose l’organizzazione di coope-
     Il ”grande balzo   rative contadine e comuni popolari che avrebbero dovuto con-
     in avanti”     durre al “grande balzo in avanti”. Il fallimento di questo sviluppo
                    forzato costrinse Mao allo smantellamento delle comuni: nel 1965
     Le polemiche con i  la sua politica fu messa in minoranza dai sostenitori di riforme
     pragmatisti e la  (pragmatisti). Per riaffermare la propria leadership Mao avviò la
     rivoluzione culturale  rivoluzione culturale, mobilitando masse di giovani e lavorato-
                    ri: il movimento, tra violenze e paralisi nazionale, ebbe la meglio
                    sugli altri apparati (1966-67) e nel 1969 il leader riconquistò la
     Deng condanna la  maggioranza nel PCC. Morto Mao, nel 1976, il potere passò a
     rivoluzione culturale  Deng Xiaoping, che condannò l’opera del suo predecessore.

                       SCHEMA RIASSUNTIVO

      URSS          Difficile ricostruzione postbellica in URSS. Stalin sfrutta le economie dei Paesi
      1945-1964     amici. Arresti e processi farsa. Alla morte di Stalin (1953) il potere ha una dire-
                    zione collettiva ma presto viene assunto da Krusˇcˇëv (1894-1971). Destaliniz-
                    zazione: al XX congresso del PCUS (marzo 1956), Krusˇcˇëv demolisce la politi-
                    ca di Stalin. Crescita economica con il Quinto Piano Quinquennale (1951-55):
                    forti squilibri interni, vicenda di Cuba; Krusˇcˇëv è destituito il 15 ottobre 1964.
      DEMOCRAZIE POPOLARI  Democrazie popolari. Destalinizzazione: manifestazioni anticomuniste. RDT. Giu-
      E CINA        gno 1953: insurrezioni operaie e fuga verso l’Ovest; il 13 agosto 1961 viene alza-
      1950-1976     to il muro di Berlino; industrializzazione. Polonia: nel giugno 1956, a Poznan, scio-
                    pero anti-URSS. Ungheria: rivoluzione antisovietica nell’ottobre 1956; Imre Nagy
                    (1896-1958) è nominato capo del governo; il 1° novembre l’Ungheria si ritira dal
                    Patto di Varsavia; reazione militare dell’URSS; il potere è assunto da Janos Kà-
                    dar che attua una politica di parziali riforme. Cecoslovacchia. Il 5 gennaio 1968
                    è eletto presidente Alexander Dubcek, che avvia un programma di riforme eco-
                    nomiche e democratiche (Primavera di Praga); l’intervento del Patto di Varsavia
                    (21 agosto 1968) pone fine all'esperienza. Cina. Invasione del Tibet (1950) e per-
                    secuzione religiosa. Mao impone la creazione di cooperative contadine e comuni
                    popolari: fallimento del “grande balzo in avanti”. Si rinforza l’opposizione. Mao at-
                    tua la rivoluzione culturale. Nel 1969 il leader riconquista la maggioranza nel PCC.
                    Morto Mao, nel 1976, Deng Xiaoping ne condanna l’opera.
      URSS          Il potere a una direzione collegiale, capeggiata da Leonid Brezˇnev (1906-1982).
      1965-1987     Riabilitazione di Stalin: l’URSS al tracollo economico per la corsa agli armamen-
                    ti; politica anti-USA. Morto Brezˇnev, nel 1985 il segretario del PCUS Michail Gor-
                    bacˇëv avvia la perestroijka (ristrutturazione economica, politica e sociale del-
                    l’URSS) e pone fine alla “guerra fredda”.
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