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L’età contemporanea       Titolo concesso in licenza a tonia locarico, 84762, ordine Istituto Geografico De Agostini 824316.
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     La disunione   rata, il regime liberale appariva in piena crisi; anche le sinistre
     della sinistra  erano divise, tra socialisti massimalisti, comunisti e socialisti
                    unitari. Nell’ottobre del 1922 Mussolini ruppe gli indugi. Tra il
     La marcia su Roma:  24 e il 28 diede ordine alle camicie nere di marciare su Roma.
     Mussolini al governo  Il 29 il re gli conferì l’incarico di governo. Egli formò un gabi-
                    netto di coalizione con liberali, nazionalisti e popolari; per man-
                    tenere i contatti tra il suo partito e il governo, istituì il Gran Con-
                    siglio del Fascismo (dicembre 1922). Un anno dopo fece ap-
                    provare una riforma elettorale (legge Acerbo, 1923), che dopo
                    le elezioni del 1924 gli consentirà il pieno controllo del Parla-
                    mento. Le elezioni, intanto, si erano tenute in un clima di vio-
     Il delitto Matteotti  lenza. Giacomo Matteotti, segretario del PSU (il Partito Socia-
                    lista Unitario nato nel 1922 per iniziativa di Filippo Turati, espul-
                    so dal PSI con altri riformisti), che aveva denunciato alla Came-
                    ra brogli e intimidazioni in campagna elettorale, fu ucciso dai
                    fascisti (10 giugno 1924): per protesta le sinistre si ritirarono
                    dall’assemblea (secessione aventiniana). La vicenda si chiuse
                    il 3 gennaio 1925: Mussolini, ormai certo di avere in pugno il
                    Parlamento, assunse alla Camera la responsabilità dell’accadu-
     La fascistizzazione  to. Il 4 dicembre 1925 furono emanate le cosiddette leggi fa-
     del Paese      scistissime che gli attribuivano ampi poteri, mentre molti op-
                    positori, tra cui Don Sturzo, Nitti ed esponenti di sinistra la-
                    sciarono l’Italia minacciati dalle intimidazioni del regime; nel
                    1926 furono soppressi i giornali antifascisti, sciolti i partiti e isti-
                    tuite apposite località di confino per gli oppositori. I parlamen-
                    tari non fascisti vennero privati del mandato. Fu anche creata
                    una polizia politica (OVRA) e istituito un tribunale speciale per
                    la difesa dello Stato, con esponenti della Milizia volontaria per
                    la sicurezza nazionale (MVSN) come collegio giudicante. Fu re-
                    staurata la pena di morte. Il consolidamento del regime si ac-
                    compagnò a un restringimento costante delle libertà e a un ap-
                    poggio ai gruppi industriali e agrari; al regime diede il suo ap-
                    poggio anche la piccola borghesia. L’obiettivo di Mussolini fu di
                    fascistizzare lo Stato in ogni suo settore. In politica il sistema
     Il plebiscitarismo  elettorale fu riformato all’insegna del plebiscitarismo (1928)
                    per cui gli elettori dovevano solo accettare o rifiutare una lista
     I Patti Lateranensi  unica di 400 candidati. Con la Chiesa furono firmati i Patti La-
                    teranensi (11 febbraio 1929) che risolvevano la questione ro-
                    mana. In economia, al liberismo durato fino al 1925 successe
                    l’interventismo statale a sostegno dell’industria. Nel 1927 ven-
     La politica    ne rivalutata la lira (fu fissata a quota 90 la parità con una ster-
     economica: IMI e IRI  lina) e dopo la crisi del 1929 si avviarono grandi opere pubbli-
                    che. Per sostenere le imprese nacquero l’Istituto Mobiliare Ita-
                    liano (IMI, 1931,) e l’Istituto di Ricostruzione Industriale (IRI
                    1933). Dal 1934 fu proclamata l’autarchia e si diffuse il mito del
                    “duce infallibile”.
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