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la classe operaia fino ad attuare progressive riforme dello Sta- Titolo concesso in licenza a tonia locarico, 84762, ordine Istituto Geografico De Agostini 824316.
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11 - La Seconda rivoluzione industriale: tecnica e società
LA CRISI DELLA RAGIONE
Nell’ultimo ventennio del secolo, il coin- Nietzsche (1844-1900). Spregiatore
cidere degli interessi delle classi dirigenti della morale comune e del conformismo,
con quelli dei grandi gruppi capitalistici Nietzsche attribuiva grande valore all’in-
portò a relegare in secondo piano l’im- tuizione e alla volontà di potenza, al pun-
portanza dell’opinione pubblica. Ciò pro- to di elaborare l’ideale del “superuomo”.
vocò il declino degli ideali liberali e de- Questi vive creativamente la propria li-
mocratici diffusi fino ad allora. Contem- bertà, svincolato dai limiti entro cui si
poraneamente anche la filosofia entrò svolge l’angusta vita dell’uomo comune.
in crisi. La fede nella ragione, di cui si Ancora qualche anno e si sarebbe im-
era nutrito il positivismo, iniziò a decli- posto un nuovo, pericoloso, clima cultu-
nare a tutto vantaggio dell’intuizione e rale, esaltante la forza, l’arbitrio e la su-
dell’irrazionalità. Si diffusero, particolar- periorità razziale o sociale di un gruppo
mente, le teorie di Friedrich Wilhelm sull’altro.
prima al prodotto finale). La concorrenza assunse dimensioni
internazionali quando i gruppi iniziarono ad attuare il dumping,
che consisteva nello sfruttare il protezionismo doganale in pa-
tria tenendo alti i prezzi di un prodotto e contemporaneamen-
te nell’abbassarli all’estero per conquistare larghe fette di mer-
cato. Intanto non accennava ad arrestarsi l’espansione demo-
grafica: la popolazione mondiale passò da 1 miliardo e 100 mi-
lioni di abitanti nel 1850 a 1 miliardo e 650 milioni nel 1914.
I cambiamenti nella società
Se i contadini, per quanto in calo, continuavano a rappresenta-
re la maggioranza della popolazione europea, e l’aristocrazia
terriera conservava il proprio prestigio soprattutto negli Impe-
ri, gli sviluppi dell’industria portarono ad allargare gli strati di
borghesia e proletariato. I contrasti tra essi vennero approfon- Il malcontento
dendosi. Il socialismo continuava a diffondersi tra le masse ope- del proletariato
raie che si stavano organizzando in sindacati nazionali (soprat-
tutto dopo il 1885). Nel 1889 nacque la Seconda Internaziona-
le (v. cap. 9).
■ Revisionismo e sindacalismo rivoluzionario
A cavallo tra il XIX e il XX sec., considerato che il crollo del ca-
pitalismo previsto da Marx non sembrava affatto imminente, le
teorie socialiste furono messe in discussione. Nacque così il re-
visionismo di cui il tedesco Eduard Bernstein (1850-1932) fu ll revisionismo
il principale esponente. Egli sostenne che l’idea di rivoluzione di Bernstein
proletaria non fosse più proponibile. In alternativa, elaborò un
disegno gradualista di crescita del potere sociale e politico del-
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