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L’età moderna


      LA PRAMMATICA SANZIONE
      È un documento imperiale emanato allo  peratore Carlo VI, il quale stabilì nel 1713
      scopo di stabilire provvedimenti ecce-  che in mancanza di discendenti maschi
      zionali o sancire privilegi o deroghe a  la successione, nei domini degli Asbur-
      consuetudini e leggi dello Stato, senza  go, potesse avvenire in linea femminile in
      l’approvazione dei corpi rappresentativi.  modo di garantire l’ascesa al trono della
      La prima Prammatica Sanzione risale ad-  figlia Maria Teresa. Il mancato riconosci-
      dirittura all’imperatore Giustiniano e do-  mento della sua validità da parte di alcu-
      po di lui fu utilizzata da Carlo VII di Fran-  ni Stati europei provocò lo scoppio della
      cia (dettava le norme disciplinari per il cle-  Guerra di successione austriaca, conclu-
      ro francese nei suoi rapporti interni e in  sasi con la conferma dei diritti di Maria
      quelli con il papato, enunciando la supe-  Teresa. La Prammatica Sanzione fu il fon-
      riorità del Concilio sul papa). Ma la Pram-  damento del diritto pubblico dell’Impero
      matica per eccellenza è quella dell’im-  asburgico fino al suo crollo.

                    tare sollevazioni popolari. Nel 1706 Vittorio Amedeo II ed Eu-
                    genio di Savoia ottengono una vittoria importante contro i Fran-
     Carlo d’Asburgo   cesi che assediano Torino. L’ascesa dei tories al governo raf-
     è incoronato   freddò il sostegno inglese agli Asburgo. Soltanto dopo la mor-
     imperatore     te improvvisa di Giuseppe I (1711) fu eletto imperatore Carlo
                    VI. La guerra si esaurì lentamente: a Utrecht (maggio 1713) fu
     La Pace di Utrecht  firmata la pace separata fra Francia e Inghilterra, Olanda, Prus-
                    sia e Savoia; l’anno seguente la Pace di Rastadt (maggio 1714)
     La Pace di Rastadt  concluse gli accordi tra Francia e Austria, ratificati dagli Stati del
                    Sacro Romano Impero. Il compromesso finale firmato da tutti
                    i belligeranti lasciava il trono spagnolo a Filippo V di Borbone,
                    ma a costo dello smembramento dei suoi domini (Milano, Na-
                    poli e le Fiandre passavano all’Austria) e di un forte indeboli-
                    mento economico della Francia, che perse le colonie america-
                    ne di Terranova, la baia di Hudson e alcune isole delle Antille a
     Il Trattato    vantaggio dell’Inghilterra. Con il Trattato dell’Asiento l’Inghil-
     dell’Asiento   terra ottenne, per trent’anni, il monopolio del commercio de-
                    gli schiavi verso i territori americani controllati dagli Spagnoli.
                    Vittorio Amedeo di Savoia ottenne il Monferrato e la Sicilia in-
                    sieme al titolo di re. I Paesi Bassi ottennero a garanzia da ogni
                    attacco francese una linea fortificata costituita da otto piaz-
                    zeforti.
                    La successione polacca
                    Alla morte del re di Polonia Augusto II di Sassonia (febbraio
     I pretendenti  1733) suo figlio Augusto III, sostenuto da Russia, Prussia e Au-
     sostenuti      stria pretese la corona contro l’altro pretendente Stanislao Le-
     dalle potenze  szczynski, suocero di Luigi XV, sostenuto da Francia, Spagna
                    (che dichiararono indivisibili i due rami della dinastia dei Bor-
                    bone) e Regno di Sardegna, con l’appoggio dalla maggioranza
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