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2 Lo sviluppo economico e
demografico del Cinquecento
Nei primi decenni del ’500 assistiamo alla ripresa della crescita demografica
e dello sviluppo economico in tutta Europa. Il fenomeno, iniziato nella seconda
metà del XV sec., prosegue fino agli albori del ’600. L’incremento
della popolazione non si fonda su innovazioni delle tecniche agricole
o su miglioramenti delle condizioni igienico-sanitarie ma soltanto su una
maggiore disponibilità di risorse alimentari. L’economia cinquecentesca è
infatti fortemente radicata nelle campagne dove vive il 90% della popolazione,
dedito ad attività agricole e artigianali. Le città sono però in espansione
grazie alla diffusione di attività: manufatturiere, navali, tipografiche, mercantili
e bancarie. Nella prima metà del secolo l’aumento della popolazione
incentiva lo sfruttamento della terra: dissodamenti e bonifiche dei terreni
incolti e malsani, diboscamento delle zone montane. In Inghilterra si avvia
il fenomeno delle enclosures, le recinzioni delle terre comuni da destinarsi
alla coltivazione intensiva. Novità nell’agricoltura e nell’alimentazione verranno
anche dalla scoperta dell’America, destinata ad avere profonde ripercussioni
sull’economia europea.
La popolazione
La crescita della popolazione europea agli inizi del Cinquecen-
to non è ancora riuscita a colmare i vuoti provocati dalla peste
del 1348 e dalle devastazioni della Guerra dei Cent’anni. La si-
tuazione demografica si presenta con lievi differenze nei vari
Paesi: emerge come tratto comune una maggiore mobilità del- Maggiore mobilità
la popolazione, conseguenza di una società più aperta di quel- della popolazione
la medievale all’ascesa sociale e alla mobilità dei ruoli. In Spa-
gna l’emorragia provocata dalla cacciata degli Ebrei (1492-1496)
era stata compensata dal grande incremento della popolazione
castigliana. In Portogallo l’aumento della popolazione era coin-
ciso con la migrazione interna verso le ricche zone costiere, so-
prattutto verso la capitale Lisbona. La Francia, con una popola- La Francia è il Paese
zione valutata attorno ai 19 milioni di abitanti, è il Paese più po- più popoloso
poloso d’Europa. Nella penisola italiana la situazione risulta con-
traddittoria: alla staticità della Toscana si contrappone la visto- Contraddittorietà
sa crescita che si riscontra nelle altre zone, in particolare nelle della situazione
isole; il tasso di urbanizzazione è molto alto, tanto che ben cin- italiana
que città italiane superano i centomila abitanti: Genova, Vene-
zia, Milano, Napoli e Palermo. La popolazione dell’area germa-
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