Page 28 - Storia della Russia
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La supremazia di Vladimir-Suzdal’
Come conseguenza di questi sviluppi, nel XII secolo emerse a nord un nuovo centro di
potere: la regione di Vladimir-Suzdal’. La città di Vladimir fu fondata sul fiume Kljaz’ma
nel 1108 da Jurij Dolgorukij («Braccio lungo»), principe di Rostov e Suzdal’ (1125-1157)
e, per un certo periodo, gran principe di Kiev. Da lì a breve sorsero anche altre città e
avamposti di frontiera, tra cui Mosca, nominata per la prima volta nella Cronaca alla data
1147. Sotto il figlio di Jurij Dolgorukij, Andrej Bogoljubskij (1157-1174), Vladimir-
Suzdal’ acquistò maggiore importanza. Oltre a rafforzare Vladimir con grandi opere di
fortificazione e ad abbellirla erigendo alcune chiese in pietra, tra cui la splendida chiesa
del Velo o dell’Intercessione della Vergine sul fiume Nerl’, Andrej inviò le sue truppe a
conquistare e saccheggiare Kiev durante le guerre per la successione kieviana del 1169.
Ma invece di occupare il posto sul trono della capitale, decise di restare al nord e cercò,
senza riuscirvi, di spostare la metropoli a Vladimir. Il saccheggio del 1169 è considerato
un avvenimento cruciale, simbolico e sintomatico della frammentazione dello stato
kieviano; tuttavia, secondo studi recenti, Bogoljubskij sarebbe entrato in guerra per
preservare il sistema tradizionale di successione; quel sintomo del declino kieviano
diventerebbe l’emblema della forza crescente di altre regioni della Rus’, per cui Kiev
continuava a rappresentare il centro politico. In ogni caso, furono gli interessi contrastanti
e l’implacabile rivalità intestina tra i principi rjurikidi ad assorbire considerevoli risorse,
minando l’unità indispensabile al regno per affrontare le minacce esterne.