Page 23 - Storia della Russia
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Russia a Bisanzio. Anna fu accompagnata a Kiev da un seguito di ecclesiastici greci, e
        greci furono anche i maestri artigiani che Vladimir chiamò per costruire la chiesa della
        Decima (991-996) a Kiev, il primo grande edificio cristiano della Rus’, e le successive
        cattedrali di Santa Sofia, sempre a Kiev e a Novgorod; grazie a questi monumenti giunsero
        in Russia la tecnica dell’affresco e dell’icona. La principessa bizantina, dunque, non portò
        con sé soltanto la maestà e la religione di Bisanzio, ma anche la sua cultura letteraria, le
        forme d’arte, le norme politiche e legali, e la tradizione del monachesimo orientale. La
        nuova metropoli, per esempio, adottò come propria lingua liturgica lo slavo ecclesiastico,
        scritto nell’alfabeto cirillico arcaico, derivato dall’alfabeto glagolitico, e la Russia ebbe
        accesso a testi religiosi e secolari e alle cronache bizantine (il codice medievale russo di

        diritto ecclesiastico conosciuto come Kormčaja kniga,  alla  lettera  Libro pilota,  era  una
        compilazione bizantina). Col tempo la Rus’ di Kiev produsse anche una propria cultura
        letteraria, con testi come lo storico Sermone sulla legge e sulla grazia (1050 circa) del
        metropolita Ilarion. Ma l’opera più famosa della letteratura russa delle origini resta l’epos
        Il canto della schiera di Igor’ (Slovo o Polku Igoreve), che risale alla fine del XII secolo e
        fu per Borodin fonte d’ispirazione per una sua opera, Il principe Igor’. Tuttavia l’adozione
        del  Cristianesimo  bizantino  invece  di  quello  romano  impedì  la  diffusione  del  latino,  e
        l’uso  della  lingua  slava  ecclesiastica  rese  relativamente  scarso  l’influsso  della  lingua
        greca.
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