Page 84 - Profili di Storia
P. 84
P1_Modulo02.qxp 19-02-2010 14:31 Pagina 69
Racconti DOSSIER
del diluvio universale
l motivo del diluvio, cioè della sommersione di tutte le terre e della conseguente cessazione di Quali civiltà hanno
Iogni forma di vita è assai diffuso in molte culture, anche assai lontane nel tempo e nello spazio,
elaborato un
ma tutte caratterizzate da un rapporto importante con il mare e i grandi fiumi. Lo schema ricorren- racconto sul motivo
te è, a grandi linee, lo stesso: per effetto di una punizione divina tutte le terre vengono sommerse da
una pioggia torrenziale o da un’inondazione; solo una o più coppie umane, avvertite della catastro- del diluvio?
fe imminente, si salvano su un’imbarcazione e, cessato il diluvio, raggiungono un approdo, rendono
omaggio alla divinità e ripristinano il ciclo della vita. I racconti affondano
La più antica testimonianza sull’argomento ci viene da un poema, l’Epopea di Gilgamesh, che rap- le radici in una
presenta l’esempio più alto della produzione letteraria di ambiente mesopotamico ed è frutto della realtà storica?
fusione di molteplici racconti indipendenti, a lungo trasmessi in forma orale [®DOC1].
Un altro racconto del diluvio è presente nella Bibbia e ha per protagonista il patriarca Noè
[®DOC2]. Indubbie sono le affinità tra la narrazione della Genesi e quella dell’Epopea di Gilga-
mesh, tanto che si è a lungo ritenuto che quest’ultima sia stata fonte per la narrazione biblica. Oggi
questa relazione di dipendenza è messa in discussione ed è più diffusa l’opinione che il racconto
biblico derivi da una tradizione indipendente, molto antica.
Anche il mito greco di Deucalione e Pirra è un racconto del diluvio [®DOC3]. Anche questa nar-
razione presenta notevoli analogie con l’Epopea di Gilgamesh, analogie che sembrano avere radi-
ce in un effettivo incontro e scambio culturale verificatosi, nell’VIII-VII sec. a.C., nell’Asia Minore fre-
quentata dai Greci.
La presenza dei racconti del diluvio in diverse culture ha spinto gli studiosi a cercare conferma nei
dati archeologici di una avvenuta catastrofe naturale.
Scavi archeologici condotti in più centri urbani mesopotamici hanno rivelato strati alluvionali,cioè de-
positi di detriti trascinati da inondazioni, che hanno fatto pensare a una grande catastrofe naturale di
cui il diluvio di Utnapishtim sarebbe il ricordo.In realtà sembra che si sia trattato di una serie di episo-
di locali,non collegati tra loro,che hanno fornito all’invenzione letteraria poco più di un repertorio di
immagini e un soggetto da rielaborare.Anche il racconto della Genesi è stato oggetto di indagini sul
campo. In particolare, sulla base della tradizione ebraica che denomina il monte Ararat, in Armenia,
«Monte di Noè»,si è voluto identificare in questo massiccio montuoso,alto più di 5000 m,il luogo do-
ve l’arca di Noè sarebbe approdata.Di ciò non è stata riscontrata alcuna prova concreta.
La più antica narrazione del diluvio
Ritrovato in una versione molto ampia nelle tavolette della biblioteca del re assiro Assurbanipal (VII
sec. a.C.), a Ninive, l’Epopea di Gilgamesh è stata riconosciuta anche in molteplici frammenti in più
lingue che fanno ritenere che essa circolasse in forma scritta già dal 2000 a.C. circa in una vasta area
del Vicino Oriente. Il poema narra le imprese di Gilgamesh, mitico re di Uruk, e del suo compagno
Enkidu. Dopo la morte di Enkidu, il protagonista si mette alla ricerca del segreto dell’immortalità
per riscattare l’umanità dal giogo della morte. Per questo egli si rivolge a Utnapishtim, unico uomo
sopravvissuto al diluvio universale, che gli rivela l’esistenza della pianta dell’immortalità. Gilgame-
sh la troverà in fondo al mare ma, sulla via del ritorno, essa viene divorata da un serpente: Gilgame-
sh è sconfitto e, insieme all’umanità tutta, condannato al destino dalla morte.
Riportiamo di seguito il racconto del diluvio da parte di Utnapishtim.
DOC1
L’Epopea di Gilgamesh, a c. di N.K. Sandars, trad. it., ce e gli uomini tutto il necessario. Il quin-
1
Milano 1986, pp. 136 sgg. to giorno misi in posa la chiglia e le coste,
poi fissai il fasciame. 1. La pece serviva a rendere impermeabile il fascia-
Alla prima luce dell’alba la mia famiglia si Occupava un’area di terreno di un acro ; me di legna.
2
riunì attorno a me, i bambini portarono pe- ogni lato del ponte misurava centoventi cu- 2. L’acro è misura di estensione, pari a circa 4000 m . 2
69