Page 498 - Profili di Storia
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                                                                            Una nuova DOSSIER
                                                                             religiosità


                             a religione romana aveva un carattere prevalentemente sociale e politico: il cittadino doveva  Perché a Roma
                         Luniformare il proprio comportamento ai valori della pietas e della fides, che implicavano il ri-  si diffusero i culti
                         spetto e la fedeltà verso gli dèi, l’osservazione dei riti, la devozione nei confronti dei genitori, la fe-  orientali?
                         deltà verso lo Stato. Ogni elemento del rito, dai gesti alle formule, concorreva a predisporre favore-
                         volmente gli dèi.Verso la fine dell’età repubblicana, le conquiste e i contatti con le altre culture, uni-
                         tamente ai cambiamenti verificatisi nella società, avevano determinato una crisi degli antichi culti.  Quali sono
                         Nel suo progetto di rinnovamento delle tradizioni romane, Augusto tentò di restaurare lo spirito re-  le caratteristiche
                         ligioso del passato e di dare nuovo vigore alle tradizioni antiche, e in parte ci riuscì. Ma molti Ro-  del messaggio
                         mani, ormai, si affidavano sempre più spesso a culti orientali presenti a Roma da tempo, come quel-  cristiano?
                         li di Cibele, Osiride, Iside e Mitra. Questi rispondevano a esigenze spirituali che la religione tradi-
                         zionale romana non era in grado di offrire: il rapporto personale tra il fedele e la divinità mediante
                         la meditazione e la preghiera, e, soprattutto, la speranza di una vita ultraterrena dopo la morte, os-
                         sia la salvezza [®DOC1]. Per l’ebraismo, religione diffusa in Palestina, la speranza di salvezza si
                         concretizzava nell’attesa della nascita del Messia [®DOC2]. Nel contesto dell’ebraismo prese cor-
                         po una nuova religione, il cristianesimo, chiamata così dal nome del suo predicatore, Gesù Cristo il
                         Messia. Il messaggio di Gesù conteneva una forte carica rivoluzionaria [®DOC3], oltre a presen-
                         tare, a differenza dell’ebraismo, un carattere universalistico: predicava infatti l’uguaglianza di tutti gli
                         uomini di fronte a Dio,riconsiderando anche il ruolo della donna [®DOC4 e 5].Dell’ebraismo il cri-  † Un sacerdote di Iside
                                                                                                           presenzia a un sacrificio
                         stianesimo accentuò il carattere spirituale, e criticò l’eccessivo formalismo rituale. Il cristianesimo  in onore della dea, I sec. d.C.
                         prese le distanze dall’ebraismo anche nella celebrazione del culto [®DOC6] e nell’organizzazio-  [Pompei]
                         ne delle comunità [®DOC7].






                        La rivelazione di Iside

                        Il protagonista del romanzo di Apuleio Le metamorfosi,
                        Lucio, è stato trasformato da un maleficio in un asino. Al
                        culmine della disperazione, egli invoca il soccorso di Isi-
                        de, una dea misericordiosa e partecipe della sofferenza
                        umana. Nella descrizione della figura di Iside e della sua
                        risposta alle preghiere di un uomo angosciato, compaio-
                        no tutti gli elementi che caratterizzano il culto della dea
                        e lo accomunano in parte agli altri culti misterici: l’a-
                        spetto esotico e conturbante, il rapporto personale tra il
                        fedele e la divinità, l’atteggiamento compassionevole e
                        protettivo di quest’ultima, la promessa di salvezza che di-
                        venta garanzia se il fedele osserva il patto che gli viene of-
                        ferto.







                        DOC1
                         Apuleio, Le metamorfosi, XI, 3-5    il sonno mi avvolse e soffocò il mio spirito il-  volto degno di essere adorato dagli dèi me-
                                                             languidito.                          desimi. Mi parve poi che, poco alla volta,
                         Così, mentre mi effondevo in preghiere e ad  Ma  non  avevo  ancora  chiuso  completa-  tutta la persona, come una luminosa statua,
                         esse facevo seguire lamenti da far compas-  mente gli occhi, ed ecco di mezzo al mare  si rizzasse dinanzi a me, scuotendo da sé
                         sione, in quel medesimo giaciglio di nuovo  una divina figura emergere, levando un  l’onda marina. [...]


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