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Una nuova DOSSIER
religiosità
a religione romana aveva un carattere prevalentemente sociale e politico: il cittadino doveva Perché a Roma
Luniformare il proprio comportamento ai valori della pietas e della fides, che implicavano il ri- si diffusero i culti
spetto e la fedeltà verso gli dèi, l’osservazione dei riti, la devozione nei confronti dei genitori, la fe- orientali?
deltà verso lo Stato. Ogni elemento del rito, dai gesti alle formule, concorreva a predisporre favore-
volmente gli dèi.Verso la fine dell’età repubblicana, le conquiste e i contatti con le altre culture, uni-
tamente ai cambiamenti verificatisi nella società, avevano determinato una crisi degli antichi culti. Quali sono
Nel suo progetto di rinnovamento delle tradizioni romane, Augusto tentò di restaurare lo spirito re- le caratteristiche
ligioso del passato e di dare nuovo vigore alle tradizioni antiche, e in parte ci riuscì. Ma molti Ro- del messaggio
mani, ormai, si affidavano sempre più spesso a culti orientali presenti a Roma da tempo, come quel- cristiano?
li di Cibele, Osiride, Iside e Mitra. Questi rispondevano a esigenze spirituali che la religione tradi-
zionale romana non era in grado di offrire: il rapporto personale tra il fedele e la divinità mediante
la meditazione e la preghiera, e, soprattutto, la speranza di una vita ultraterrena dopo la morte, os-
sia la salvezza [®DOC1]. Per l’ebraismo, religione diffusa in Palestina, la speranza di salvezza si
concretizzava nell’attesa della nascita del Messia [®DOC2]. Nel contesto dell’ebraismo prese cor-
po una nuova religione, il cristianesimo, chiamata così dal nome del suo predicatore, Gesù Cristo il
Messia. Il messaggio di Gesù conteneva una forte carica rivoluzionaria [®DOC3], oltre a presen-
tare, a differenza dell’ebraismo, un carattere universalistico: predicava infatti l’uguaglianza di tutti gli
uomini di fronte a Dio,riconsiderando anche il ruolo della donna [®DOC4 e 5].Dell’ebraismo il cri- † Un sacerdote di Iside
presenzia a un sacrificio
stianesimo accentuò il carattere spirituale, e criticò l’eccessivo formalismo rituale. Il cristianesimo in onore della dea, I sec. d.C.
prese le distanze dall’ebraismo anche nella celebrazione del culto [®DOC6] e nell’organizzazio- [Pompei]
ne delle comunità [®DOC7].
La rivelazione di Iside
Il protagonista del romanzo di Apuleio Le metamorfosi,
Lucio, è stato trasformato da un maleficio in un asino. Al
culmine della disperazione, egli invoca il soccorso di Isi-
de, una dea misericordiosa e partecipe della sofferenza
umana. Nella descrizione della figura di Iside e della sua
risposta alle preghiere di un uomo angosciato, compaio-
no tutti gli elementi che caratterizzano il culto della dea
e lo accomunano in parte agli altri culti misterici: l’a-
spetto esotico e conturbante, il rapporto personale tra il
fedele e la divinità, l’atteggiamento compassionevole e
protettivo di quest’ultima, la promessa di salvezza che di-
venta garanzia se il fedele osserva il patto che gli viene of-
ferto.
DOC1
Apuleio, Le metamorfosi, XI, 3-5 il sonno mi avvolse e soffocò il mio spirito il- volto degno di essere adorato dagli dèi me-
languidito. desimi. Mi parve poi che, poco alla volta,
Così, mentre mi effondevo in preghiere e ad Ma non avevo ancora chiuso completa- tutta la persona, come una luminosa statua,
esse facevo seguire lamenti da far compas- mente gli occhi, ed ecco di mezzo al mare si rizzasse dinanzi a me, scuotendo da sé
sione, in quel medesimo giaciglio di nuovo una divina figura emergere, levando un l’onda marina. [...]
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