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Unità 19
La nascita del cristianesimo
In primo luogo una massa di capelli folti e In quanto poi agli attributi della dea, essi caccia l’angoscia; grazie alla mia provvi-
lunghi, leggermente riccioluti, si allargava erano assai diversi. Infatti, ella recava nella denza, rifulge ormai per te il giorno della
ovunque sulla nuca divina, e fluiva giù con mano destra un sistro di bronzo ; la sua salvezza. Perciò porgi scrupolosa attenzio-
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molle grazia. Una corona intessuta di molti sottile lamina incurvata a mo’ d’un balteo , ne ai miei ordini. Eccoli!
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e svariati fiori le stringeva il capo alla som- era in mezzo trapunta da alcune verghette Il giorno che nascerà da questa notte è sta-
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mità; proprio nel mezzo, sopra la fronte, che emettevano un suono argentino, allor- to, con un rito che si perde nel tempo, con-
emetteva una chiara luce un disco dalla su- ché la dea vibrava tre volte il suo braccio. sacrato a me. È il giorno in cui le tempeste
perficie piana che somigliava a uno spec- Dalla sinistra, invece, pendeva una lucerna invernali sono cessate, e calmate le onde
chio, o che anzi voleva imitare la luna. Sui la- d’oro, e sul suo manico, in evidenza, spor- procellose. In questo giorno i miei sacerdo-
ti, a destra e a sinistra, si drizzavano due vi- geva un aspide che drizzava il capo in alto ti dedicano al mare ormai navigabile una
pere con le loro spire, e, dalla parte superio- e gonfiava il collo per il largo. Ella calzava nave vergine ancora, e offrono a me le pri-
re, spighe sacre a Cerere si protendevano ad i suoi piedi divini con sandali intrecciati di mizie della navigazione. Tu devi dunque at-
attirare gli sguardi. La sua tunica multicolo- foglie di palma, che è l’ornamento dei vit- tendere questa sacra cerimonia con animo
re, intessuta di bisso sottile, pareva ora toriosi. In questo maestoso aspetto m’ap- libero da timori, ma anche da pensieri im-
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bianca come il brillar della luce, ora gialla parve la dea, olezzante di profumi dell’A- puri».
come il fiore dello zafferano, ora fiammeg- rabia Felice ; e si degnò di parlarmi con la
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giante come il fulgor delle rose; ma soprat- sua divina favella.
tutto confondeva il mio sguardo un mantel- «Eccomi a te, o Lucio, poiché le tue pre- 1. Tessuto di lino finissimo usato dagli antichi per ve-
lo nero come l’ebano, che splendeva d’una ghiere mi hanno commossa. Io sono la ge- sti lussuose.
sua lucentezza tenebrosa. Esso correva tut- nitrice dell’universo, la sovrana di tutti gli 2. Il sistro era uno strumento costituito da una lami-
to intorno al corpo, rimontava da sotto il elementi, l’origine prima dei secoli, la regi- na ricurva di metallo, dotata di un manico e attraver-
fianco destro fin su alla spalla sinistra, sino a na delle ombre, la prima dei celesti; io rias- sata da piccole verghe mobili che emettevano un suo-
formarvi un nodo, poi pendeva in basso in sumo nel mio volto l’aspetto di tutte le di- no al vibrar della mano.
pieghe molteplici sino all’orlo inferiore, e vinità maschili e femminili: sono io che go- 3. Il balteo era il cinturone a cui era legata la spada.
4. L’Arabia Felix indica la parte fertile dell’Arabia in
con molta grazia si raccoglieva in onde con i verno col cenno del capo le vette luminose contrapposizione a un’Arabia deserta o Petraea.
suoi fiocchi e le sue frange. Sparse sull’orlo della volta celeste, i salutiferi venti del ma- 5. La sede dell’oltretomba.
ricamato e nell’ampia superficie del mantel- re, i desolati silenzi dell’Averno . Indivisi- 6. Il 5 marzo, giorno della festa di Iside, con cui si
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lo, rifulgevano delle stelle; e in mezzo ad es- bile è la mia divina essenza, ma nel mondo apriva la navigazione nel Mediterraneo.
se una luna piena effondeva una luce di io son venerata ovunque sotto molteplici
fiamma. Inoltre, lungo tutto il giro in cui si forme, con riti diversi, sotto differenti no-
snodava quel magnifico mantello, correva, mi. [...] GUIDAALLALETTURA
quasi una catena, senza interruzione, una Io vengo a te, poiché ho pietà delle tue di- 1. Sotto quali sembianze si rivela la dea Iside a
Lucio?
ghirlanda interamente composta di fiori e sgrazie, io vengo a te benigna e propizia. 2. Quale rapporto c’è tra Lucio e la dea?
di frutta. Poni ormai fine al pianto, smetti i lamenti, 3. Che cosa promette la dea a Lucio?
Razza di vipere!
Giovanni detto il Battista predicava, sulle rive del Giordano, un messaggio di pentimento e cele-
brava un battesimo di purificazione nell’attesa dell’imminente Regno di Dio. Lo stesso Gesù pre-
se coscienza della propria vocazione quando fu battezzato da Giovanni. Questo messaggio espri-
meva anche una dura condanna del modo in cui la religione tradizionale era praticata da alcune
sètte: i Farisei e i Sadducei, in particolare, venivano ritenuti da Giovanni come dei peccatori, ina-
datti, in quanto tali, ad attendere con animo puro l’arrivo del Messia. Il cristianesimo si sarebbe
quindi affermato anche come opposizione al ruolo dominante delle principali sètte palestinesi.
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Vangelo di Matteo, 3, 1-11 pelle attorno ai fianchi; il suo cibo erano lo- 1. La Giudea era una regione prevalentemente mon-
custe e miele selvatico. Allora accorrevano a tuosa, che si estendeva tra la catena centrale della Pa-
In quei giorni comparve Giovanni il Batti- lui da Gerusalemme, da tutta la Giudea e lestina e la depressione del fiume Giordano e del Mar
sta a predicare nel deserto della Giudea , dalla zona adiacente il Giordano; e, confes- Morto.
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2. Il battesimo praticato da Giovanni mirava a una
dicendo: «Convertitevi, perché il regno dei sando i loro peccati, si facevano battezzare purificazione non solo rituale ma anche morale e se-
cieli è vicino!». [...] Giovanni portava un da lui nel fiume Giordano . gnava l’ingresso del fedele nel gruppo di coloro che
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vestito di pelli di cammello e una cintura di Vedendo però molti Farisei e Sadducei ve- attendevano l’arrivo del Messia.
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