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Modulo 5
L’impero romano
vano nominati direttamente da lui, spesso per periodi brevissimi. Cesare si era sempre
schierato dalla parte dei populares. La sua legislazione in campo sociale fu coerente con
questo orientamento: fece approvare provvedimenti a favore dei debitori, e stabilì il con-
dono di un anno di affitto per gli inquilini morosi. Cesare fondò inoltre un notevole nu-
mero di colonie (soprattutto nelle province), dove furono insediati circa 80.000 cittadi-
ni poveri.
Il dittatore procedeva dunque a una radicale trasformazione dello Stato, nella quale esi-
genze di maggiore giustizia sociale dovevano collegarsi all’instaurazione di una monar-
chia. Gli fu concesso di portare una corona d’alloro e di assumere in permanenza il tito-
lo di «imperator» (che veniva concesso solo ai generali nel giorno del trionfo); una deli-
bera del senato stabilì – cosa inaudita a Roma – la sua divinizzazione dopo la morte. In
suo onore, il nome del mese Quintilis fu cambiato in Iulius, «luglio». Cesare stava inoltre
organizzando una grande spedizione contro i Parti: se la campagna militare fosse stata co-
ronata da successo, nessuno avrebbe potuto più fermarlo.
® L’interno della «Curia Iulia»
[disegno ricostruttivo di P. Connolly]
La Curia, situata all’interno del Foro
romano, era il luogo in cui si riuniva il
senato. Questo edificio fu costruito
più volte, fino all’edificazione della
Curia Iulia, iniziata da Silla nell’80
a.C.; Cesare ne avviò un programma
di ricostruzione dopo il 44 a.C., poi
ultimato dal suo successore. L’aula,
alta 21 metri, aveva di fronte alla
porta d’ingresso una piattaforma
rialzata, dove prendevano posto i
magistrati. Sull’intera lunghezza dei
lati correvano dei gradoni su cui
erano fissate le panche in legno per i
senatori, con le prime file riservate a
quelli più importanti. Durante le
riunioni del senato le porte venivano
lasciate aperte, affinché i figli dei
senatori potessero vedere e
imparare come si gestivano i
pubblici affari.
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