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Modulo 4
Una nuova potenza
mediterranea: Roma
8. L’organizzazione dell’impero e la nascita
dell’ordine equestre
Nuove soluzioni per l’impero Già con la vittoria nella Prima guerra punica, e poi con
le successive conquiste in Occidente e in Oriente, Roma si trovò a controllare vasti ter-
ritori extra-italici che costituirono il primo nucleo della sua compagine imperiale. La
soluzione che essa trovò per amministrare questi territori fu diversa da quella speri-
mentata in Italia. Infatti, quando entrò in possesso della Sicilia, Roma cambiò regime:
provincia l’isola divenne una provincia. Questo vuol dire che i suoi abitanti (tranne qualche pri-
In origine il termine indicava vilegio concesso a singole comunità) erano considerati sudditi stranieri (in latino pere-
l’ambito di azione di un magistrato
dotato di diritto al comando grini) governati direttamente da un magistrato romano e sottoposti al pagamento di un
(imperium). Dopo le guerre puniche tributo.
il termine passò a indicare il Una parte del suolo provinciale, per esempio quella appartenuta ai re o a città partico-
distretto amministrativo fuori
dall’Italia. In genere la provincia si larmente ribelli, fu confiscata e trasformata in agro pubblico; queste terre venivano affit-
riferiva a un ambito regionale tate a cittadini romani o a indigeni dietro versamento di un affitto (vectìgal). Sulle altre
caratterizzato da omogeneità
geografica. terre i Romani percepivano tributi secondo i sistemi fiscali del luogo. A questo va ag-
giunto lo sfruttamento delle miniere e dei boschi, la percezione di imposte indirette (di-
ritti doganali, ecc.), le requisizioni più o meno regolari.
Le prime province La Sicilia fu organizzata in provincia nel 227 a.C. Lo stesso anno,
Sardegna e Corsica furono inquadrate in un’unica provincia. Nel 197 fu la volta della Spa-
gna, che ospitò due province: la Spagna Citeriore (corrispondente grosso modo all’o-
dierna Catalogna, con una striscia costiera fino a Cartagena) e la Spagna Ulteriore (cor-
rispondente all’odierna Andalusia). Con l’espansione del dominio romano molte altre
province si sarebbero aggiunte a queste.
Le province erano governate da consoli o da pretori usciti di carica, che prendevano il ti-
tolo di proconsoli e propretori. I poteri di questi governatori erano molto vasti: dice Ci-
cerone che tutta la provincia «scrutava ogni minimo cenno della loro testa». I governa-
tori restavano in carica per un anno, spesso prorogato a due, talvolta a tre. Questa rapi-
® Scena di pagamento
delle imposte
[Narodni Muzej, Belgrado]
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