Page 332 - Profili di Storia
P. 332
P1_Modulo04b.QXD 22-02-2010 11:51 Pagina 317
Unità 13
Roma e il Mediterraneo
queste genti fu tuttavia modesto e incostante. Grave fu invece la defezione delle città di
Siracusa, Taranto e Capua. Ma decisiva per le sorti di Roma si rivelò la fedeltà delle gen-
ti dell’Italia centrale: Etruschi, Umbri, Latini restarono compatti al suo fianco impeden-
do ad Annibale di sferrare l’attacco decisivo.
I Romani avevano inoltre risorse umane ancora ingenti, che servirono a reclutare nuovi GUIDAALLOSTUDIO
eserciti: li componevano legionari che combattevano con straordinario accanimento, con- 1. Che cosa stabiliva il trattato
dell’Ebro?
sapevoli che da loro dipendeva ormai la sopravvivenza della patria. Malgrado l’avvili- 2. Chi controllava la Sardegna e la
mento e la paura di aver smarrito il rapporto con gli dèi, la città diede prova in quell’oc- Corsica?
3. Chi era Annibale?
casione di una sorprendente compattezza: le famiglie più ricche fornirono denaro e vet- 4. Quali popoli o città si allearono
tovagliamenti; il popolo accettò di buon grado il raddoppio del tributo bellico. con Annibale?
5. Ripresa e vittoria dei Romani
Cambiamento di tattica I comandanti romani trassero infine il giusto insegnamento da-
gli eventi: la superiorità di Annibale nelle battaglie campali risultava ormai indiscutibile;
era dunque preferibile intrappolarlo in una guerra di logoramento, fatta d’improvvise in-
cursioni e di rapidi sganciamenti, di intercettazioni dei rifornimenti e dei rinforzi mandati-
gli da Cartagine, di spostamento delle operazioni su altri teatri bellici, lontani dall’Italia.
La ripresa romana si manifestò con la conquista e la punizione delle tre città ribelli di Si-
racusa (nel 212 a.C.) e Capua (nel 211) e di Taranto (nel 209). La presa di Siracusa rima-
se famosa anche per l’uccisione del grande scienziato Archimede che aveva inventato al-
cune prodigiose macchine belliche che inflissero gravi perdite agli assedianti.
In Italia, i generali romani fecero propria la tattica di Quinto Fabio Massimo, sopranno-
minato «il Temporeggiatore» (Cunctator) perché mise a dura prova l’esercito invasore
senza mai accettare lo scontro campale. In Spagna, si rivelarono le straordinarie doti di
un giovane condottiero, il venticinquenne Publio Cornelio Scipione: rapido nelle deci-
sioni e altrettanto nell’agire, fantasioso inventore di soluzioni tattiche adatte alle circo-
stanze più impreviste, dotato di un fascino quasi magnetico che incantava e trascinava i
soldati, Scipione passò di successo in successo, costringendo i Cartaginesi ad abbando-
nare la penisola iberica (206 a.C.). L’anno prima un contingente punico inviato a soste-
gno di Annibale e guidato da suo fratello Asdrubale era stato annientato nella battaglia
del Metauro. La testa di Asdrubale fu fatta rotolare davanti al campo di Annibale.
La vittoria romana A Roma non c’era accordo sul modo di proseguire la guerra. Secon-
do Quinto Fabio Massimo era necessario concentrare l’impegno in Italia, fino alla sconfit-
ta di Annibale. Publio Cornelio Scipione sosteneva invece un piano più audace: attaccare
direttamente Cartagine sul suolo africano per costringerla alla capitolazione: a quel punto
anche Annibale sarebbe stato perduto. Prevalse infine quest’ultima strategia, e nel 204 a.C.
Scipione sbarcò in Africa. Dopo i suoi primi successi, Annibale rientrò precipitosamente in
patria. Lo scontro decisivo si verificò nei pressi di Zama. Qui Scipione adoperò contro An-
nibale la stessa tattica da questi usata vittoriosamente in tante occasioni: le truppe cartagi- LINK p.328
nesi, accerchiate dalla cavalleria romana, subirono una vera e propria disfatta. L’imperialismo romano
Cartagine aveva perduto la guerra. Scipione celebrò un grandioso trionfo [®Il trionfo, p.
318] e prese il soprannome di «Africano». Queste le condizioni della pace imposte a Car-
tagine: rinuncia alla flotta da guerra, con l’eccezione di dieci triremi; pagamento, in cin- GUIDAALLOSTUDIO
quant’anni, di 260 tonnellate d’argento a titolo di risarcimento; divieto d’intraprendere 1. Chi era il Temporeggiatore?
guerre senza il permesso romano. Cartagine si ritrovò in tal modo ridotta a un ruolo mar- 2. Che cosa accadde durante la
battaglia di Zama?
ginale, completamente sottomessa al controllo di Roma.
317